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Sulla riva del mare di Abdulrazak Gurnnah

 Report GdL 27 maggio 2022

Abdulrazak Gurnah, Sulla riva del mare, La Nave di Teseo, Milano 2022, traduzione di Alberto Cristofori

Una sera di novembre del 1994, Saleh Omar, sessantacinque anni, sbarca all’aeroporto di Londra con un falso passaporto che risponde al nome di Rajab Shaaban Mahmoud. Proviene dall’isola di Zanzibar dove possedeva un negozio di mobili, era sposato e padre di famiglia. Con sé ha una piccola borsa con una scatola di mogano contenente incenso, unica reliquia della sua vita passata, chiede asilo a un paese che sembra non volerlo. Saleh finge di non capire l’inglese, così gli hanno consigliato di fare, per cui Rachele, l’assistente sociale che prende in carico il caso, decide di chiamare come interprete di kiswahili il professore Latif Mahmoud anche lui nativo di Zanzibar, che da giovane ha lasciato l’isola per studiare a Dresda nella Germania dell’est ed è approdato infine in Inghilterra come rifugiato.

Saleh e Latif finiscono per incontrarsi in questa piccola città vicina al mare in cui il vecchio Saleh ha trovato un alloggio grazie a Rachel. Latif vuole capire perché quest’uomo porta il nome di suo padre e Saleh ha bisogno di raccontare a Latif che cosa ha causato la rivalità con la sua famiglia. Entrambi hanno bisogno di conoscere che cosa è successo per capire che cosa sono diventati.

Saleh racconta allora della sua fiorente attività di mercante di mobili, del patto che legava le due famiglie di Omar e Mahmoud al mercante Hussein, racconta degli undici anni passati in prigione a causa dell’accanimento della famiglia Shaaban contro Saleh per una storia di proprietà.

I due uomini, uniti da legami che il lettore scopre poco a poco, raccontano le loro storie, le mescolano, si reinventano, infondendo ogni volta lievi variazioni alla verità, come due versioni di una memoria fatiscente. Le storie di Saleh e Latif si arricchiscono di quelle delle persone incontrate nel loro viaggio, il mercante persiano Hussein, Alfonso l'Angolano, Ibrahim, Ali ... come il mare le storie si uniscono, si mescolano. Saleh rimpiange la regione dell'Oceano Indiano multiculturale prima dell'intrusione coloniale, rimpiange il tempo in cui i commercianti d'Arabia, del Golfo , dell'India e del Corno d'Africa venivano spinti fino a Zanzibar dai venti monsonici portando con sé le proprie storie e canzoni. Un incontro liberatorio per entrambi. Una storia di esilio e di dignità. Non per niente il testo è pieno di allusioni esplicite a Bartleby, protagonista del racconto eponimo di Melville, simbolo della resistenza passiva alla violenza del mondo, espressione di ironia da parte di Gurnah perché Saleh e Latif dimostrano di conoscere la letteratura inglese meglio degli inglesi stessi che non hanno nessuna reazione alla citazione di Bartleby dimostrando di non averla capita.

Colonialismo, esilio, sradicamento sono al centro della creazione letteraria di Gurnah, le cui storie non sono mai o nere o bianche, ma esplorano le zone grigie della Storia e dei comportamenti umani, a tratti melanconiche e disincantate. Storie d’esilio e d’amore, di lacerazione ma anche di speranza.

Ma Gurnah racconta anche il nostro mondo visto con gli occhi dell’Altro e lo fa con ironia e con saggezza, con un velo di malinconia tipico di chi strappato dalle proprie radici cerca di ricostruire se stesso.

Abdourahman Waberi, scrittore gibutiano, scrive a proposito del Disertore, altra opera di Gurnah, queste righe che possono valere più in generale per tutta l’opera del premio Nobel: "Radicati nella storia coloniale dell'Oriente africano, fruscianti di leggende swahili, serviti da un linguaggio ammaliante, i racconti di Gurnah navigano tra il racconto dell'iniziazione, l'esplorazione dei dolori dell'esilio, l'introspezione autobiografica e la meditazione sulla condizione umana” (Abdourahman A. Waberi, D’exil et d’amour, Le Monde diplomatique, juin 2010, p. 29)

Nel gruppo c’è chi ha letto con molto piacere la prima parte, che porta il lettore in questo mondo zanzibariano così affascinante, pieno di storie, di mappe, di leggende, di incontri tra mercanti provenienti da paesi diversi, mentre ha trovato faticosa soprattutto la terza parte, quella dell’incontro tra Saleh e Latif, perché si accavallano troppe vicende per cui il lettore si perde un po’.

Gurnah nasce nell'isola di Zanzibar (Tanzania) nel 1948, da una famiglia di origine araba, arrivata nell’isola nel XIX secolo proveniente dallo Yemen. E’ ancora adolescente quando un colpo di stato

nel 1964 rovescia i governanti arabi a Zanzibar e porta alla persecuzione dei cittadini di origine araba per cui Gurnah lascia l’isola all’età di 17 anni e si trasferisce in Gran Bretagna dove arriva come rifugiato. Gli inizi sono difficili, avverte una certa ostilità nei suoi confronti e prova un malessere che non riesce ad esprimere se non con la scrittura. Il peso dell’esilio si fa più forte al ricordo sempre presente di tutti coloro che sono rimasti in Tanzania.

Frequenta l’Università del Kent a Canterbury, dove consegue un dottorato di ricerca nel 1982. mentre lavora per il dottorato insegna alla Bayero University Kano in Nigeria dal 1980 al 1982.

Entra a far parte del dipartimento di inglese dell’Università del Kent nel 1985 e vi resta fino al pensionamento come professore emerito di inglese e letterature postcoloniali nel 2017.

Autore di sette romanzi, raccolte di racconti e importanti saggi sulla letteratura africana, la sua opera viene riconosciuta dal mondo anglosassone con vari premi: il Booker Prize, il Los Angeles Times Book Prize, il Commonwealth Writers Prize. Nel 2021, all’età di 73 anni, gli viene assegnato il Premio Nobel della letteratura per “la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti". Per ora sono disponibili in italiano i romanzi Sulla riva del mare, Paradiso, Voci in fuga. Colonialismo, esilio, sradicamento sono al cuore della sua creazione letteraria. La sua opera mette fine alla prospettiva coloniale e valorizza quella delle popolazioni indigene.

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