La scrittura del romanzo viene unanimente apprezzata, viene
definita bellissima, un gioiello, l'uso del linguaggio è sempre colto e
raffinato, ricco di metafore sempre espresse in modo armonioso e suggestivo. Le
immagini sono potenti e originalissime (si cita la morte del coniglio, il
carretto siciliano, il giardino con le piante rigogliose e marcescenti, il
frac). Lo scrittore trova il modo di descrivere azioni semplici e quotidiane
con immagini di grande vivezza. Il film
che il regista Luchino Visconti ne ha tratto riesce a riprodurre l'incanto
della scrittura di Tomasi di Lampedusa.
I personaggi, tutti dal primo all'ultimo, da quello centrale del
principe fino ai comprimari, sono significativi, disegnati a pennello, dalla
loro descrizione, dalle loro azioni, dal loro carattere emerge la potenza del
quadro di insieme relativo alla Sicilia di quell'epoca e al passaggio storico
che l'isola stava vivendo. Di peculiare resa, di massima grandezza, la figura
del principe Fabrizio, che pure essendo un animo libero, dal pensiero
indipendente, curioso e di vasta cultura, appare contaminato dall'ambiente che
lo circonda, condizione che determina il
significato stesso del romanzo e fa intravedere la posizione stessa dello
scrittore.
Il contesto storico caratterizza e determina il senso
stesso del romanzo che solo in apparenza parla di amore. Il fulcro è il
passaggio di potere tra il sistema feudale e borbonico siciliano in cui
Fabrizio e la sua famiglia sono cresciuti e di cui si sono nutriti a quello
legato al processo di unificazione dell'Italia sotto il regime sabaudo, con i
moti garibaldini e lo spirito di novità e progresso di cui sembrano essere
portatori. La morte del principe, accompagnata lungo tutto il romanzo dai suoi
pensieri e intuizioni (si veda il lungo brano dell'incontro con il piemontese
Chevalley, incaricato di proporre a Fabrizio di far parte del senato sabaudo)
suggella il fallimento del sistema feudale.
Un intervento pone l'accento sul fatto che all'epoca dell'uscita del
romanzo (1958) l'idea del progresso del meridione fosse diversa da ora, piena
di speranze e buoni propositi, idea che sembrerebbe contrastare con quella
dello scrittore. Un altro intervento propone il tema della utilità del romanzo,
ai fini di un cambiamento generale, pure bellissimo, il romanzo sembra portare
avanti una visione retrograda del mondo. Questo contributo ha positivamente
sviluppato una produttiva discussione nel gruppo.
Le tematiche del romanzo, come si diceva, ruotano intorno agli
aspetti relativi al mutamento e al passaggio di regime. Tali tematiche allo
stesso tempo trascinano e si colorano di altri temi, strettamente ad esse
connessi, ovvero quello della morte e della finitudine dell'essere umano, espresse
dai pensieri, dalle riflessioni e dai tormenti che vive il principe. Si
aggiungano anche le tematiche relative alla scienza e ai suoi progressi, le
tematiche delle relazioni, amorose, sentimentali e non, le sfaccettature della
natura umana (divisa tra opportunismi, arrivismi, meschinità, passioni e
pulsioni anche erotiche), il decadentismo che permea tutto il romanzo ed si
evidenzia spesso nelle descrizioni ambientali e fisiche (il giardino, il clima
siciliano, il caldo e il sole).
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