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2021-03-09 Almarina di Valeria Parrella

 

VALERIA PARRELLA

Valeria Parrella nasce a Torre del Greco (NA) il 20 gennaio1974,cresce a Nocera Inferiore (Salerno) dove si diploma presso il Liceo Ginnasio G. B. Vico, studia presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, laureandosi in Lettere antiche con una tesi in glottologia. In seguito si specializza come interprete della lingua dei segni.Vive a Napoli. Nel 2014 si sposa con il regista Davide Iodice. Esordisce nel 2003 con la raccolta di racconti Mosca più balena che le frutta il premio Campiello. Scrive testi teatrali e collabora per la realizzazione di molte messe in scena. Nel 2005 pubblica un'altra raccolta di racconti “Per grazia ricevuta” che entra nella cinquina del Premio Strega. Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo “Lo spazio bianco”, portato sul grande schermo dalla regista Francesca Comencini. Continua a scrivere per il teatro. Collabora con La Repubblica e con L'Espresso, cura la rubrica di libri del settimanale Grazia.

I suoi libri sono tradotti in 11 lingue.

Qui sotto, si elencano i punti, a volte contrastanti, relativi a due filoni: lo stile della scrittura e gli argomenti trattati nel romanzo.

 ALMARINA

Lo stile di questo romanzo di Valeria Parrella in generale è stato valutato interessante, coinvolgente, anche se condizionato dalla stesura breve e concisa. Ecco, in particolare, le riflessioni al riguardo:

lo stile è contraddistinto da un flusso ininterrotto di pensieri e impressioni da parte della voce narrante, volto (forse troppo) a esprimere le sue proprie sensazioni;

la scrittura, carica di riferimenti personali, corre il rischio di chiudersi all'esterno;

lo stile conciso potrebbe sembrare fin troppo semplice;

la scrittura, densa di emozioni e sentimenti, può creare un effetto di empatia in chi legge;

la brevità: rischia la superficialità e frettolosità di fronte alla molteplicità di temi trattati, temi che meriterebbero più spazio e approfondimento;

la scrttura è complessivamente gradevole e coinvolgente nonostante la gravità degli argomenti.

Lo stile asciutto e coinciso è efficace, evoca in modo significativo i modi attraverso i quali le donne affrontano la vita.

Lo stile ha un andamento e un tono passionale e generoso molto coinvolgenti.

 

In questo romanzo i temi toccati sono tantissimi, ecco le riflessioni emerse al riguardo:

la scrittrice lancia come fossero caramelle una varietà di temi che sono vere bombe, esponendoli con apparente leggerezza;

nel romanzo sono esposti tanti temi di denuncia della società che si relazionano con quelli che attraversano l'interiorità dell'io narrante;

importante il tema della solitudine che attraversa la vita di due donne: la protagonista, l'insegnante e io narrante, e la ragazza detenuta a Nisida, Almarina, le loro vite provate dalla solitudine e dalla tragedia si intrecceranno con esiti felici;

il mare che circonda Nisida sembra evocare la speranza (pensiamo ai migranti che lo attraversano per conquistare una vita migliore), il mare sembra inteso anche per i ragazzi detenuti come attesa, opportunità di un futuro migliore;

interessante l'accento messo sulla vita dei ragazzi rinchiusi a Nisida quando l'io narrante afferma che dietro un ragazzo colpevole, che ha commesso qualcosa di male c'è sempre un adulto colpevole;

molto bello il tema del carcere minorile di Nisida proposto come baluardo contro le speculazioni immobiliari di Napoli, importante portare alla luce la realtà del carcere in generale;

bello, anche il tema del lavoro di insegnamento nel carcere: l'insegnante con la sua opera paziente pezzo a pezzo aggancia i ragazzi e apre loro spiragli per una vita diversa;

belle le immagini dei ragazzi che giocano a calcio, rimanda a un'immagine di ragazzi normali;

il carcere con il suo tempo sospeso evoca il tempo odierno, condizionato dalla pandemia e da un senso di sospensione dell'esistenza;

tema fecondo della rinascita, rinascita di Almarina e dell'io narrante; Il desiderio della rinascita appare come tema principale.


Libri e altro segnalati nel corso della riunione:

·       Einaudi, Luigi Manconi e Federica Graziani: Per il tuo bene ti mozzerò la testa (2020).

·       “A buon diritto” è un'associazione sui temi dei diritti e delle libertà trascurati.

Fine pena ora” di Elvio Fassone, Sellerio

·       Trasmissione “Lezioni di antimafia” di Radio Popolare con un intervento di Lucia Castellano, direttrice generale al ministero della Giustizia, già direttrice del carcere di Bollate. Titolo della lezione: «Carcere dei diritti e pena scontata sul territorio: costruire sicurezza sociale». La lezione si è svolta il 22 febbraio 2021 in streaming sui canali YouTube di Radio Popolare e della Scuola Caponnetto, recuperabile in podcast.

 

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