- Mi è piaciuto. Stile elegante e originale, pur
descrivendo fatti quotidiani semplici. Si intreccia l’ascolto delle
persone che incontra e dei suoi allievi. Tocca tematiche importanti, come
il matrimonio e i figli. Descrive gli esseri umani che vivono nell’illusione
e che cercano una realizzazione. Racconta i vari punti di vista, compreso
il suo, ma senza dare giudizi.
- All’inizio mi sembrava troppo frammentato. Poi ho
capito che usa la scrittura come terapia. Sembra autobiografico e ascolta
e descrive episodi che servono a lei per comprendersi meglio.
- Mi è sembrato un girone dantesco con tutti i
personaggi che parlano di storie di fallimenti, di avventure assurde. Il linguaggio è
molto originale
- -Letto tempo fa. L’impressione globale è di un libro
senza una trama. Lei è come una piuma che sfiora tante vite, con
leggerezza ma anche con profondità e senza esprimere giudizi. Le vite sono
tragiche e tutto è un po’ disastrose.
- Mi è piaciuto molto. All’inizio è un po’ spiazzante
e la narratrice sembra poco coinvolta, assente, come una comparsa.
L’ultimo personaggio credo che sia la storia della narratrice. Il
messaggio è che la verità deve emergere e ribalta.
- Usa la prima persona e mi ha fatto pensare ai grandi
romanzi classici, come quelli russi, che iniziano spesso con un viaggio.
La figura chiave è il vicino d’aereo. Tutti i personaggi le parlano. È
stata una lettura piacevole, ma non mi ha lasciato molto.
- L’ho trovato geniale. C’è tanta filosofia e
psicologia e riflessioni sull’egocentrismo degli scrittori. Gli animali
confermano la personalità dei padroni. Non è banale, scava a fondo nei
personaggi, ma racconta poco di sé. La scrittura sembra fredda ma ti affezioni a lei.
- Non c’è una trama. Sono tappe di una viaggio, trance
de vie. Mi ha ricordato la Strout.
- È denso di ricordi e di riflessioni filosofiche
sulla vita che lei ricava dai personaggi che incontra e da se stessa.
Quando parla di rassegnazione nei confronti della vita parla di sé senza
però spiegare perché è approdata a ciò. Quando scoraggia il greco sembra
mossa da un trauma precedente che le fa dire “basta con l’amore”. Lei è
sofferente e addolorata. Inizia il corso di scrittura chiedendo agli
allievi cosa hanno visto nel tragitto da casa. In questo modo li costringe
a un esame della loro capacità di osservazione di ciò che hanno provato. È
un libro sulla scrittura e sul percorso che porta alla coscienza di sé.
Lei è in una fase dolorosa della sua vita e cosa fa? Ascolta gli altri, ma
in modo attivo. È un espediente per fare considerazioni e recuperare
memorie.
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