L'incontro è stato molto partecipato (eravamo una ventina) e molto animato.
I tempi nuovi di Alessandro Robecchi ha suscitato infatti un dibattito piuttosto vivace.
- Lo spirito dei tempi è lo spirito degli uomini. Interessante il fatto che l’autore assolve i colpevoli che restano impuniti , e che non c’è giustizia in senso istituzionale
- Ben congegnato nella trama, quasi una pièce teatrale
- Battute ok, scrittura fluida
- Lettura piacevole, satirico, non profondo, non convince fino in fondo, furbo
- Piaciuto moltissimo
- Piaciuto Monterossi
- Robecchi piace molto anche come persona, belli i flash sulla città
- Giallo gradevole, qualche domanda sulla dark lady
- Piacevole, accattivante, perdona i personaggi negativi
- Bellissimo il marchingegno
- Arzigogolato, complesso, tono furbetto, economicista, stile giovane e sincopato all’inizio, poi piano e non originale
- Freddezza e cinismo, meglio altri titoli dello stesso autore
- Banale e mediocre, trama farraginosa ma bello l’amore per la luce di Milano, piaciuto nell’insieme, nonostante il farsi giustizia da soli di alcuni personaggi
- Robecchi efficace come autore radio tv meno nel libro, che è faticoso, narrativa non letteraria. Buoni e cattivi nel noir si confondono, i colpevoli non sono solo coloro che hanno commesso il delitto, siamo tutti noi. Eco di Scerbanenco nel raccontare le luci della città
Nessun commento:
Posta un commento