Anton Cechov
Nasce nel 1860 nella Russia meridionale
nei pressi del Mar Nero. La sua infanzia è segnata da un padre religioso ma
violento nei confronti dei sei figli, salvata in parte da una madre affettuosa.
Il padre, direttore del coro della chiesa ma violento, sarà il modello
dell’uomo ipocrita delle future opere. La sua infanzia fu difficilissima e
povera, e fu mandato alla scuola greca nella speranza di un inserimento in un
ambiente migliore. Non era il primo della classe, ma sapeva raccontare. A
seguito del fallimento della sua attività commerciale, il padre si trasferisce
a Mosca, mentre lui si mantiene dando ripetizioni al figlio del padrone di
casa. Si iscrive poi alla facoltà di medicina a Mosca, dove comincia a scrivere
su una rubrica universitaria. Grazie al suo lavoro di medico riesce ad aiutare
economicamente la sua famiglia e pian piano passa a scrivere le opere più note.
A ventiquattro anni si rende conto di essere malato di tubercolosi. Nel 1901
sposa l'attrice Oga Knipper. Nella
speranza di un clima migliore e di per poter guarire viaggia in Italia. Dopo il
successo de Il giardino dei ciliegi, ultima sua opera, si reca anche in
Germania a cercare una cura ma morirà nella Foresta Nera a soli quarantaquattro
anni.
I racconti
·
Il violino di
Rothschild
·
Il
viaggiatore di prima classe
·
La scommessa
·
Dušečka
·
Grisha e Il
racconto del giardiniere capo
§§§
I racconti mi sono piaciuti moltissimo,
così come l’interpretazione dell’attore e il tono di voce. Atmosfere di tempi
andati, racconti molto semplici e lineari, piccole opere di architettura, ben
costruiti. Tra i temi ho notato la meschinità ne Il violino di Rothschild e l’inutilità
dell’ ambizione umana ne La scommessa.
Sarebbe bello leggere anche altro di
Cechov per poter paragonare lo stile dei primi racconti, più comici e ispirati
a Gogol, con gli ultimi più nostalgici e tristi. Umorismo e arguzia piacevoli
in tutti i racconti letti. In tanta tristezza c’è però sempre un riscatto
finale in extremis, ad esempio il regalo del violino a Rothschild
§§§
Questi racconti non mi
sono piaciuti, ma non perché non siano ben costruiti. Non riesco ad entrare nel
grottesco russo, neppure ne Il Maestro e Margherita di Bulgakov. Ho riletto
anche La signora con il cagnolino sempre di Cechov, ma l’ho trovato un po’
deprimente, mesto. L’inettitudine a vivere, forse legata alla malattia più che
alla politica, mi innervosisce.
Il nonno e la nonna dello
scrittore erano servi della gleba, il padre commerciante, dunque il riscatto è
difficile.
Di Grisha mi è piaciuto
il punto di vista del bambino, racconto delizioso
Dušečka, esistono ancora
donne così, che hanno bisogno di un uomo per definire sé stesse?
Borghesia russa che non
riesce a riscattarsi, meno male che è venuta la rivoluzione.
§§§
Mi è piaciuto molto, alta
letteratura. Il viaggiatore e La scommessa mi sono piaciuti moltissimo. Il
violino non mi ha molto coinvolto. Ascolto fatto camminando, ottimo abbinamento
musicale, suspence e allegria. Ottimo ed eccezionale il servizio di RaiPlay.
Ne Il viaggiatore,
umorismo e attualità: tutti conoscono la Carrà, ma non chi ha scoperto la
penicillina. Il tema delle celebrità e della gloria è attuale, la risata finale
liberatoria.
La scommessa: racconto
breve con suspence, alla Hitchcock, quando il banchiere va per ucciderlo e si
rende conto che non è necessario.
Grisha, interessante.
Giardiniere, meno
interessante, forse un po’ autobiografico per via della figura del medico.
§§§
Ho ascoltato i primi tre
ed ho trovato bellissimo lo sfondo musicale, coinvolgente la voce. Ho preferito
La scommessa, racconto molto ricco e che commuove. Sono racconti sui peccati
dell’uomo, c’è insegnamento.
§§§
Premessa sulla modalità
di lettura. Senza nulla togliere a RaiPlay e al narratore, per me lettrice è
stato limitante, non sono riuscita a concentrarmi sulla scrittura. Mi è
sembrato di perdere qualcosa. Ho ascoltato i primi tre. Il violino inizialmente
mi annoiava, poi al secondo ascolto mi è piaciuto. Il preferito è La scommessa,
c’è suspence.
C’è un filo rosso tra i
tre racconti. Cechov si occupa di analisi psicologica dei personaggi, si
addentra nell’animo che nemmeno loro conoscono. Non vedo sfondo umoristico ma
triste, personaggi sono inetti anche se dopo c’è un riscatto, e possono
conoscere sé stessi.
Alta letteratura a cui
non siamo più abituati, pretesto per mettere in luce cuore e psicologia dei
personaggi.
§§§
I racconti mi sono
piaciuti perché ho avvertito il noir. I racconti richiamano alla mia mente tre
parole: musica, schizofrenia e colpo di scena.
Musica: in crescendo,
racconti costruiti.
Schizofrenia in Grisha:
il bambimo autistico che vede le cose senza razionalità, in modo schematico ed
impressionistico. Non vede la persona, ma i bottoni luminosi.
Colpo di scena: la
lettera in cassaforte, il dono del violino.
Come ho letto da qualche
parte, è come se Cechov ci dicesse “Continuate voi”.
Coinvolgimento perché
sono racconti che restano dentro.
§§§
Questi racconti sono
gioiellini in filigrana, molto poetici e delicatissimi, molto attuali.
Grisha, lo stupore del
mondo del bambino che si domanda cosa ci fa il papà nello studio.
Il viaggiatore, la gloria
che è difficile da raggiungere per chi non è superficiale.
Il giardiniere, la
fiducia negli esseri umani.
Dušečka, la dipendenza
dagli altri.
Rothschild, la vita
sprecata.
Mi sono piaciuti
moltissimo.
§§§
Questi racconti mi hanno
deluso, ne avevo già letti altri, solo il primo è perfetto, bellissimo.
Straordinario il personaggio che calcola le perdite ma poetico perché dorme con
il volino accanto. Descrizione della coppia infelice, vessazione della moglie,
recupera solo dopo la morte di lei. Quando è vicino alla morte e non deve
pagare più, riconsidera la moglie come vittima. Mi è piaciuta anche l’immagine
dell’ebreo che sebbene schernito non demorde, e diventa violinista provetto.
Mi è piaciuto anche Il
Viaggiatore, tema la gloria, perfetto fino al riconoscimento della chanteuse e
non del suo ponte, poi si ripete.
Gli altri racconti sono
giochi di architettura, La scommessa incredibile e poco interessante.
Grisha e Il giardiniere
mi sono parsi banali.
§§§
Finalmente, dopo due o
tre incontri in videoconferenza in cui si discutono racconti ascoltati via
podcast, mi sto abituando a questi nuovi strumenti e ne sono contenta.
I racconti mi sono
piaciuti moltissimo, in particolare gli ultimi due. Straordinaria la visione
del mondo del piccolo Grisha, piena di umanità quella del giudice svedese
raccontata dal giardiniere capo. La scelta di non condannare un presunto
colpevole è l’applicazione pratica della fiducia nell’uomo, che non può
esistere senza quella in Dio, e viceversa.
§§§
L’ascolto mi è piaciuto
molto, la musica è coinvolgente. L’animo umano è descritto in modo profondo, la
visione è pessimista e pesante. Al di là della descrizione profonda, i racconti
sono tristissimi, ho fatto fatica a capire i finali.
Il viaggiatore, non
capisco la risata.
Grisha, delizioso, ma la
mamma non lo capisce, tristezza pazzesca.
Dušečka, appiattita sulla
vita degli altri.
La scommessa, quindici
anni chiuso e butta via tutto perché tutto è vanità.
Bravura e tristezza, ma
mi vien giù il fiato.
§§§
Avete detto tutto, per me
è una scoperta, mi sento colpevole perché ho a casa i racconti in tre volumi e
non li ho mai letti. Li trovo bellissimi, presi uno per uno sono tristissimi e
angoscianti, vedi La scommessa.
Grisha, può sembrare strano
che il bambino non sia mai uscito di casa, ma è colpa dei genitori, la madre
non capisce.
Il violino, tipico
villaggio shtetl, mi è piacito molto.
I personaggi rendono
l’idea della società Russa del tempo, un nondo prevalentemente analfabeta in
cui i funzionari statali si credono chissà chi. La borghesia che ha studiato dà
l’impressine di una incredibile resilienza, più dei nobili, più dei contadini.
§§§
Ho scoperto che Cechov ha
cominciato con i racconti comici, in questi non ho trovato comicità ma
tristezza. Sono racconti privi d’azione o d’intreccio, mostrano le increspature
dell’animo, sono personaggi umiliati, vite che scorrono senza lasciare traccia,
senza fare nulla per cambiarla.
Il violino, il marito che
si accorge di non aver mai avuto un pensiero tenero.
Il giardiniere capo, Dio
perdona i loro peccati perché hanno creduto nell’uomo.
Decadenza morale messa in
scena.
Contenta che l’audiolibro
stia funzionando.
§§§
Ottimo audiolibro,
apprezzato più dei precedenti.
Cechov per me è teatro,
nei racconti ho apprezzato il restituire lo sguardo dei personaggi, l’indagine
letteraria, la società in declino in pochi tratti, la ricerca.
Ai due estremi, La
scommessa, inquietante, e Il viaggiatore, la leggerezza. Questo sfasamento è
tipico di Cechov, dove l’intenzione è comica/ironica, e la percezione è
tragica/desolante.
A chi Cechov è piaciuto
suggerisco altri 18 racconti umoristici da ascoltare su MLOL.
§§§
Questi racconti li ho
sentiti e risentiti tante volte, perché più li ascolto e più li apprezzo, trovo
Cechov modernissimo non solo nei contenuti, anche nello stile. Entra subito al
centro dell’azione e infatti è usato tantissimo nelle scuole di scrittura
creativa. Il bisogno aguzza l’ingegno, e lui produce cose notevolissime. È un
grande moralista, dalla parte dei più deboli. Non politico, ma va nei villaggi
come medico di strada nonostante i problemi di salute.
In tutti questi quadri
tematiche sulla natura umana.
Ne il viaggiatore i
personaggi ridono perché si rendono conto della loro stessa vanità, c’è autoironia.
Il giardiniere è portavoce
della pietas di Cechov. Non condannare fa bene al colpevole ma anche al
giudice.
Grisha, Virgilio delle
anime degli adulti, va in giro per il mondo e vede le cose come stanno, lui
pensa a tutte le piccolissime cose che la vita offre.
Bellissimo Il violino,
vedevo anche Chagall con le coppie che danzano nell’aria. Filo rosso la
consapevolezza della natura umana. Parabola, processo attraverso la perdita, è
addoloratissimo e produce canto meraviglioso.
Idem nel viaggiatore, la
risata è consapevolezza.
La scommessa, l’inanità
delle cose, arrivano entrambi alla consapevolezza.
Monumento
all’inconsapevolezza Dušečka, ma ne siamo poi sicuri?
Talento, architettura,
pensiero profondo, sensibilità.
Sospensione, vedi La
signora con il cagnolino, e il dibattito su come finisce. Fa pensare, non ti
dice dove devi andare, ti dà degli stimoli, è moralista ma non ti spinge, ti
lascia libero.
Contentissima degli
audiolibri.
§§§
Nessun commento:
Posta un commento