·
Mi ha spiazzato e non
mi è molto piaciuto. È fatto di tanti tasselli che slittano l’uno sull’altro e il focus
narrativo si sposta sempre. La natura narcisistica e patologica del
protagonista rende difficili le relazioni con le donne. Ha difficoltà a
dominare la lingua russa. Alla fine subentra la figura ingombrante della madre.
Carrère è comunque uno scrittore di valore.
·
Questo libro,
soprattutto all’inizio, non mi ha preso, tanto che non sono riuscita a
proseguire la lettura.
·
Sono fan di Carrère, ma
questo libro mi ha messo in difficoltà. È sconclusionato, senza una traccia. Ha la mania
di controllo, ma la vita gli si rivolta contro. È un lungo monologo interiore. E parla di “non luoghi”, come il manicomio
e la stazione, dove la gente non esiste
·
Poco chiaro, ho dovuto
rileggere dei pezzi. Libro strampalato che va a velocità diverse: da un ritmo
lento a uno concitato. Il personaggio è odioso e con Sophie ha una relazione
tossica. La novella erotica è scritta bene. È un romanzo-contenitore
di diversi argomenti dove demoni forti emergono. Non mi è piaciuto molto.
·
Spesso avrei voluto
“mollarlo” anche se ha motivi di interesse. L’autore cerca le cause ereditarie
della propria depressione. Le scene della gelosia sono inquietanti.
·
Dopo 20 pagine mi è
venuta un’angoscia che mi ha costretta a fermarmi.
·
Mi ha intrigato perché
il suo racconto lo porta alla conclusione che i colpevoli sono gli altri,
mentre lui non c’entra.
·
Scrittore “scucito”, ma
riesce a mettere insieme molti temi: dalla ricerca della propria origine al
rapporto con la madre al mistero del nonno. Tutto è problematico e niente è
risolto. Dentro questo libro ci sono tutte le sue ossessioni. Sono rimasta
sconcertata.
·
È evidente la sua origine di giornalista, il suo
stile ne rimane condizionato. Parla di quello che sa e che è andato a cercare.
Unisce considerazioni oggettive ad altre su di sé. È un libro che parla
dell’autore che, essendo disturbato, è disturbante. Ha un ego enorme ed è
bipolare. Fa arrabbiare, turba per il rapporto che ha con le donne, ma è
consapevole di essere così. E riesce a mettere sul piatto problemi che
coinvolgono e interessano tutti. La sua scrittura è “maschile” perché non
approfondisce. Fallisce in tutte le sue relazioni. È un libro perturbante e
scritto benissimo.
·
L’ho scelto proprio
perché è complesso. La sua sofferenza è autentica e la trasmette al lettore
perché è umana. Lui è detestabile ma non riesci a detestarlo proprio perché è
autentico. La sua è una ricerca confusa fatta per lenire il suo dolore.
Confonde l’amore con il desiderio e il possesso e quindi il suo amore è
distruttivo e non creativo.
Nessun commento:
Posta un commento