Presenti una quindicina di persone, consenso quasi unanime sul libro in lettura.
Ecco
alcuni link di approfondimento suggeriti da Marina:
Elizabeth Strout
Nasce nel 1956 a Portland, Maine, U.S.A.
Ha una laurea in letteratura inglese e una
in giurisprudenza, è sposata, ha una figlia.
Nel 2009 ha
vinto il Premio Pulitzer per la narrativa con Olive Kitteridge (2008).
Altri titoli:
- Amy e Isabelle (Amy and Isabelle) (1998) tr. it. di Martina Testa, Roma, Fazi
- Resta con me (Abide with Me) (2006) tr. it. di Silvia Castoldi, Roma, Fazi, 2010
- I ragazzi Burgess (The Burgess Boys) (2013) tr. it. di Silvia Castoldi, Roma, Fazi, 2013
- Mi chiamo Lucy Barton (My name is Lucy Bardon) tr. it. di Suasanna Basso, Torino, Einaudi, 2016
- Tutto è possibile (Anything is Possible) tr. it. di Susanna Basso, Torino, Einaudi, 2017
Olive Kitteridge
·
Il gdl aiuta
conoscere autori sconosciuti. Iniziale fatica a comprendere la struttura, ogni
capitolo è una storia a sé in cui compare Olive. Sembra pessimista, lamentosa,
dà giudizi su tutti, ma ha una grande sensibilità che non è riuscita a tirare
fuori, grande l’autrice a scoprire e farci provare tenerezza.
·
Ho letto
tutti i libri dell’autrice che trovo straordinaria, nuovi spunti nella
rilettura. Microcosmo Maine dove sono ambientati tutti i racconti e dove tutti
sono protagonisti, c’è coralità nelle vicende del romanzo. Olive è scorbutica,
cinica, non le va bene niente, il libro è pervaso da tristezza e melanconia ma
c’è un riscatto finale, Olive perde il marito, è abbandonata dal figlio, ma
ritrova il desiderio di vivere accanto a un uomo che non avrebbe mai
considerato prima. Non solo i corpi dei giovani sono bisognosi di affetto.
·
Mi è venuto
in mente Kent Haruf e mi ha fatto riflettere la platea enorme di persone
anziane che sono soggetto interessante anche per le storie. Aspetti
sentimentali legati alla terza età e alla morte che è il fil rouge del romanzo.
Personaggio sembra negativo ma è reale, concreto. Forse la sua ruvidezza è
forma di difesa non solo dai traumi ma anche dalla stupidità che vede attorno a
sé. Stile di scrittura impressionista, su e giù con i tempi, alcune storie
tornano, non è di immediata e facile comprensione, Olive è come un
catalizzatore di eventi. Ricchissimo di spunti se si dà la giusta attenzione.
Il personaggio di Olive è bellissimo, anche se burbero e giudicante.
Rettitudine del pensiero, senso critico del pensare.
·
Mi è piaciuta
la scrittura limpida, elegante e semplice. Dalla descrizione emerge l’aspetto
emotivo. Mi ha fatto riflettere e ho trovato la lettura coinvolgente, difficile
inizialmente capire come si intrecciano le storie. Crea empatia con i lettori
per le storie che racconta, adulterio, figli lontani, anoressia, terza età.
Scrittura femminile? Sì, nella circolarità, complessità. Mi piace perché
descrive la durezza della vita. Protagonista discreta, Olive è emersa dopo,
inizialmente in secondo piano.
·
Condivido le
note precedenti. Visione di vita mondo e destini con accettazione, anche se
sotto c’è il mandare tutto al diavolo. Di straforo compare anche la politica.
Bello il contrasto tra città e campagna. Gusto della natura senza
compiacimento, godimento della baia e della luce.
·
D’accordo con
interventi precedenti, mi ricorda Kent Haruf, capacità di scrittura lieve e
profonda, bello il personaggio che alla fine prende vita, il mondo la confonde
ma non se ne vuole andare, è la conferma che vuole esserci. Donna spigolosa,
scopre la possibilità di relazione con altra persona.
·
Letto una
volta sola di corsa, andrebbe riletto. Nei primi racconti Olive non è
protagonista, ma ha grande posto nella comunità. Riconosco come deformazione
professionale la spigolosità, all’inizio è dura, poi si scioglie. Sempre onesta
e con giudizi motivati, vorrebbe le persone migliori di quello che sono in
realtà. Piuttosto che la solitudine, trova un uomo da migliorare.
·
Il mio
romanzo preferito di un’autrice molto amata. Storia di formazione, narra la
crescita di Olive, donna segnata dal suicidio del padre e che tuttavia ama la
vita. Solo in vecchiaia Olive sarà in grado di riconoscere e accettare la gioia
che prova e ha sempre provato. Straordinarie alcune immagini pittoriche, la
macchia di gelato al caramello sulla camicetta bianca, il tulipano in bulbo che
contiene già interamente il fiore, la scarpa rubata alla nuora antipatica, il
calore del sole ‘che ha passato lo zenith’ sul polso nudo.
·
Storia di
formazione di una coppia malissimo assortita. Durante il sequestro marito e
moglie si rimproverano vicendevolmente la madre pazza e il padre suicida. Olive
è protagonista sin dall’inizio, nonostante le storie centrifughe. Interessante
il capitolo Alta marea, il ragazzo che vuole morire e invece salva una ragazza
aggrappata alla vita. Anche Fame, dove è compare il personaggio di Daisy ma
Olive è l’unica a entrare davvero in contatto con Nina, ragazza anoressica.
Altro protagonista è il tempo, si tratta di un romanzo vero e proprio. Notevole
la metafora finale di Olive e Jack come due fette di formaggio svizzero premute
insieme, con i buchi che ciascuno dei due aveva da dare a quell’unione.
·
Non conoscevo
l’autrice, purtroppo ho letto il libro in fretta, è ricco di sfumature.
Dapprima il vuoto attorno alla protagonista, che non è capace di relazioni, poi
si salva. Non aveva mai considerato le cose positive, poi le apprezza come
doni.
·
Ho letto
altri libri suoi, mi piace come autrice. Ho trovato il libro talmente classico
che ho avuto una sorpresa quando ho letto dell’11 settembre, pensavo fossimo
nell’800. Come Miss Marple, ovunque Olive vada, succede qualcosa. Fame mi ha
commosso più di tutti. Sguardo mai consolatorio, quasi brutale, a volte
crescendo di angoscia in episodi raccontati senza sconti.
·
Cominciato il
libro solo 2 gg fa, sono arrivato a pagina 200, mi ha coinvolto immensamente,
voglia di vivere, brividi nel pensare di aver sprecato la vita. Le emozioni
traspaiono dalla scrittura, minimalismo di gesti e ambienti. Senti quello che i
personaggi sentono. Anch’io penso che Olive è subito protagonista, vedi
l’episodio di Fame. Sentimenti trattenuti, rileggerò.
·
Ad una prima
lettura l’avevo detestato, mi ero fermata al capitolo in cui va a trovare il
figlio a N.Y., seguivo il filone di Olive che maltratta il marito, pensavo
dovrebbe accendergli un cero! Poi rilettura. Personaggio dapprima marginale,
Olive piano piano si accorge se gli studenti hanno un bisogno, coglie i
segnali. Da cosa deriva questa durezza? Dalla paura. Allora diventa aggressiva,
ma poi cresce come dimensione interiore e la paura un poco scema. Sono rimasta
sconvolta dalle scene del matrimonio del figlio, il maglione rovinato è davvero
impressionante. Mi è molto piaciuto, parla molto della vita, anche quando
conclude un racconto chiedendosi come la natura si permette di fiorire.
·
Letto negli
ultimi 3 gg, sono alle prime impressioni, dunque grata delle vostre, non
restituirò il libro subito. Non ho avuto il tempo di coinvolgermi, mi ha
colpito il paesaggio, questo libro è americano come una torta di mele. Natura
bellissima, anche in autunno. Mi ricorda l’Antologia di Spoon River, vita e
morte.
Nessun commento:
Posta un commento