Cerca nel blog

2025-04-08 Notturno Cileno di Roberto Bolano

 Il gruppo di lettura Leggere Insieme per quanto riguarda stile e scrittura ha rilevato la complessità con cui tutto il romanzo si sviluppa. Una complessità volta a restituire a chi legge una narrazione che mette in pagina il flusso di coscienza, le voci interiori, le memorie, intrise spesso di un evidente senso di colpa, a volte di metafore e simboli, del personaggio narrante. Giunto alla vigilia della fine dei suoi giorni, il protagonista, come guardandosi allo specchio, ricostruisce il suo passato e l'autore lo racconta come una sorta di monologo, un discorso che fluisce, a volte senza punteggiatura, come un fiume che scorre dall'inizio alla fine. Molt* partecipanti hanno sottolineato la difficoltà, lo sforzo di accostarsi a questa scrittura, alcun* se ne sono sentiti respinti, altr* hanno accettato la sfida e procedendo nella lettura l'hanno infine apprezzata. Chi l'ha apprezzata ha rilevato che la scrittura di Notturno cileno si adatta bene alla condizione del protagonista, uomo che  prima di morire fa una specie di bilancio di se stesso. Una scrittura definita stilisticamente ricercata che ricorda una partitura musicale e perciò, è stato notato, ricca e suggestiva. Chi si è sentito respingere ha segnalato che il flusso di coscienza assomiglia però al corso di un fiume torbido e inquietante. La scrittura, è stato anche notato, è senza respiro, concepita ad arte per trasmettere, provocare in chi legge un senso di ansia, di inquietudine, se non di angoscia, utile all'autore per evocare la situazione claustrofobica, priva di libertà e diritti, e sovrastata dai soprusi e dalla corruzione del suo paese all'epoca dello svolgimento del racconto.

 

Tra i contenuti e i temi è emersa la storia del Cile con la moltitudine di problemi e drammi dei tempi degli anni Settanta, della caduta di Allende e del golpe di Pinochet. Le tinte fosche e le metafore sono rinviabili direttamente a quel clima che l'autore voleva rappresentare in modo certo non letterale, ma simbolico. C'è chi nel gruppo ha rilevato inoltre la vicinanza con il periodo attuale, pensando alle critiche velate o evidenti alla classe degli intellettuali, a quella dei religiosi e della chiesa di cui fa parte diretta, per entrambe le categorie, il protagonista. Sono stati segnalati tanti temi come: quello del servilismo verso i potenti, dell'indifferenza generalizzata di fronte a ingiustizie e soprusi. Alcuni interventi hanno ricordato episodi particolari, evocati nel libro, che hanno colpito molto: la storia del corso di marxismo, condotto dal protagonista e rivolto a Pinochet, ai suoi ufficiali e notabili, quindi, la storia del viaggio in Europa, l'incontro con i religiosi, il tema della corruzione e del degrado della chiesa, simboleggiato dalla sporcizia depositata dai volatili e risolto grazie alla voracità crudele del falco che aggredisce e distrugge la moltitudine dei piccioni e perfino la colomba bianca, simbolo del cristianesimo, e ancora il tema, della pazienza, incarnato dalle donne decrepite e rugose, la prigionia occultata mentre è in corso un ricevimento. I personaggi: molti interventi hanno sottolineato il carattere negativo del protagonista, definito come ignavo, se non cinico e indifferente, privo di coraggio, egoista, che trascorre la sua vita all'insegna del non scoprirsi e impegnarsi mai in prima persona, del compiacere i potenti e soprattutto, di non reagire all'ingiustizia. Altri interventi hanno rilevato che pure il protagonista sembra quasi trovare un riscatto nel monologo che si svolge, evocando spesso la figura del giovane invecchiato, identificato come la sua stessa coscienza critica. Gli altri personaggi appaiono tutti negativi, a volte, sembrano lo specchio dello stesso protagonista. Tutti, i religiosi, gli intellettuali, gli artisti, i politici sono ricondotti alla situazione del Cile da cui sembra che l'autore stesso voglia prendere le distanze

Nessun commento:

Posta un commento