Diegane Latyr Faye, giovane scrittore senegalese, vive a Parigi dove frequenta un gruppo di giovani artisti africani che cercano di farsi strada nell’ambiente letterario francese. Nel 2018 conosce per caso Marème Siga D., affermata scrittrice senegalese, che gli consegna Il labirinto del disumano di T.C. Elimane, invitandolo ad Amsterdam, dove lei vive, per discuterne dopo che lo avrà letto. Si tratta di un romanzo pubblicato negli anni Trenta, che aveva valso ad Elimane dapprima un premio e molta ammirazione poi l’accusa di plagio e il disprezzo. Dopo di allora di Elimane si erano perse le tracce. (La scelta del personaggio di Elimane è un chiaro riferimento al destino dello scrittore maliano Yambo Ouologuem autore di Dovere di violenza vincitore del Prix Renaudot nel 1968 scomparso nel nulla dopo l’accusa di plagio).
Da quel momento la vita di Diegane subisce una brusca svolta. Affascinato dal testo di Elimane il giovane cerca di conoscerne la storia, e parte sulle orme del suo autore, alla ricerca della sua famiglia, del suo editore, dei suoi conoscenti. La sua indagine, il cui filo conduttore resta la passione per la scrittura e la condizione di scrittore africano, lo porterà, attraverso incontri fortuiti o sue intuizioni, a trovare i testimoni dell'epoca.
Impossibile riassumere la trama del romanzo di Sarr perché si tratta di una storia labirintica che mescola identità, personaggi, luoghi, narratori, passato e presente. Le storie si incastrano, ci si muove tra continenti diversi (passando dalla Francia al Senegal, da Amsterdam all’Argentina, dai salotti letterari di Buenos Aires al villaggio dello Zaire), tra epoche (dall’Europa degli anni ‘30 al Senegal contemporaneo con la gioventù che manifesta nelle strade di Dakar, il dramma della colonizzazione, l’orrore della seconda guerra mondiale, il nazismo e le persecuzioni degli ebrei), tra generi letterari (diario, saggio letterario, ritagli di giornale, lettere, interviste, sms, storie orali)
Gradualmente il mistero che avvolge Elimane e i protagonisti di questa avventura verrà svelato mentre il narratore Diegane sarà portato a riflettere sulla propria condizione di scrittore africano avanzando una critica all’ambiente letterario francese ma anche agli scrittori africani invitati a fecondare il proprio immaginario, infine a riflettere sul potere della letteratura.
Diversificate le valutazioni su questo romanzo da parte del gruppo. Valutazioni positive da parte di chi si è sentito trascinare nella lettura dallo stile, dalla scrittura dell’autore ritenuta scorrevole, ed è rimasto incuriosito dalla struttura complessa del romanzo, dal narratore Diegane, dal racconto di Siga.
Alla maggioranza del gruppo, invece, il romanzo non è piaciuto pur riconoscendo la qualità della scrittura. C’è chi era partito con aspettativa altissima ed è rimasto deluso, anche se la prima parte, quella in cui si parla del gruppo di autori africani a Parigi e del loro mondo, è stata giudicata piacevole, ma poi l’accumularsi delle storie e delle pagine, la varietà di stili e di registri hanno dato la sensazione che da parte dell’autore ci fosse un po’ di esibizione come se volesse dimostrare di essere capace.
Da parte di altri c’è stata la difficoltà di non riuscire a trovare un fulcro in questa storia, un significato alle digressioni, di conseguenza il romanzo è stato giudicato disomogeneo nel suo svolgimento e troppo lungo per cui il lettore rischia di perdersi e di restare deluso alla fine.
Mohamed Mbougar Sarr è nato in Senegal nel 1990 e vive in Francia. Esordisce nel 2014 con il racconto La cale, sulla tratta degli schiavi. Nel 2015 esce il suo romanzo d'esordio, Terre ceinte (Terra violata), che descrive la vita in un immaginario villaggio saheliano sotto il controllo delle milizie jihadiste. Per quest’opera riceve il Premio Ahmadou-Kourouma al Salon du livre di Ginevra, il Grand Prix du Roman Métis e il Prix du Roman Métis des Lycéens.
Il suo secondo romanzo, Silence du chœur (Il silenzio del coro) del 2017 ritrae la vita quotidiana dei migranti africani in Sicilia, analizzando i punti di vista di chi accoglie e di chi vuole essere accolto, ma mettendo l’accento sull’aspetto più importante del problema: il diritto di essere uomini.
Per quest’opera ha ricevuto il Prix littéraire de la Porte Dorée nel 2018. Il suo terzo romanzo, De purs hommes (2018), tratta del pregiudizio e della violenza che circondano l'omosessualità in Senegal, dove è ancora illegale essere apertamente gay. Con il suo quarto romanzo La più recondita memoria degli uomini ha ricevuto il Prix Goncourt 2021.
In Italiano sono disponibili nelle edizioni e/o Terra violata, Il silenzio del coro, La più recondita memoria degli uomini.
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