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2025-02-11 Giro di vite di Henry James

·       Sono stata affascinata dalla lettura e sono rimasta con il fiato sospeso per diverse pagine. Quei bambini sono così irreali: Forse non esistono?


·       È un libro tutto giocato sulla lealtà e la creazione della mente. Bly come un palcoscenico, lo zio come un grande fratello, Miles come Douglas: dato che Miles è morto, Douglas è un fantasma?


·       Io che non amo i generi, sono riuscita ad estraniarmi dall’oppressione della realtà, riuscendo a sentire una cosa diversa: ti stupisce, ti prende e ti coinvolge. Che cosa è il male?


·       Mi rimane un dubbio alla fine: lei ha ucciso il bambino?


·       Il giro di vite: un’ulteriore stretta nella morsa della paura. E ho in mente questi due bambini un po' indifesi che sono in mano a degli adulti disturbanti divisi tra ambiguità e doppiezza: Quant è un molestatore? L’istitutrice una posseduta?

·       Sono una persona razionale e i fantasmi non mi fanno paura. Ma questo è pazzo, fuori di testa. Perché ha scritto un libro del genere? L’autore ci prende in giro. Alla fine non è altro che un gioco letterario.

·       Sono arrivata fino a pagina Settanta. Le vicende  dei fantasmi non mi piacciono. Per me un’ operazione commerciale.

·       Il genere mi inquieta, quasi un horror Gotico.

·       Chi legge il racconto segue lo stesso percorso dell’istitutrice: è lei il vero narratore. Cosa ha mai fatto Miles? James è un maestro di stile e questo racconto nel suo genere è un capolavoro.

·       In tutto il racconto non c’è nulla di trucido, non succede nulla di drammatico e violento e i lati oscuri sono coperti e celati. L’istitutrice è Henry James (come in Madame Bovary Flaubert dice “sono io”) Se vivi nella società ti devi dare una regolata: è questo il giro di vite?

·       Per tutto il libro non ho sopportato i due bambini: troppo perfetti, troppo adulti con quel loro linguaggio al di fuori della loro età reale. Però alla fine l’innocenza di Miles soccombe e ho avuto pietà per lui. 

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