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2024-03-04 Uomini e topi di John Steinbeck

·     Inno all’amicizia. Lenny è un ragazzo sfortunato e non è facile avere a che fare con lui, ma mitiga la solitudine. Scrittura precisa ed evocativa. Personaggi reali. Denuncia sociale delle condizioni dei poveri braccianti. Sogno americano inarrivabile.

·       Capolavoro, perfetto nei suoi ingredienti. Scritto teatrale. Personaggi con grande dignità. Tema dell’amicizia come necessità per la sopravvivenza.

·       Personaggi spiccati e una serie di grandi metafore: solitudine, amicizia, natura cattiva (nessuno va in Paradiso). Ognuno vive per se stesso.

·       Traduzione di Pavese ricca ed elegante, ma non è il mio genere di lettura.

·       Moderno, umano. L’amicizia che si avvicina all’amore, come la scelta di uccidere Lenny.

·       Letto con sospetto perché in genere non amo la letteratura americana. All’inizio non ero sicura che fossero davvero amici, ma avessero un rapporto d’interesse. Libro-denuncia della società di allora. Umanità buia, elementare, sogno irrealizzabile.

·       Sogno impossibile che però alimenta la speranza per poter andare avanti giorno dopo giorno. Più che il sogno americano è qualcosa che aiuta a uscire dalla disperazione. E’ un mantra, una ninna nanna che accompagna Lenny fino a una fine dolce, come un’eutanasia. E’ una denuncia, molto attuale, dei lavoratori stagionali che assomigliano ai nostri. Non ho trovato nessuna redenzione. L’unica donna, disperata e sola, cercava un dialogo con Lenny per rompere il suo isolamento. L. era l’unico non spaventato da lei perché era innocente e questo George lo apprezzava.

·       Sembra scritto per il teatro. La tensione si basa sull’ossessione, sulla paura che succeda un dramma. Lenny fa la stessa fine del cane. Bellissimo il capitolo con il nero: fa entrare Lenny, poi lo provoca e infine lo tranquillizza. L. gli racconta il loro sogno, ma il nero lo disillude provocando in lui il terrore di rimanere solo. Anche la moglie ha un’ossessione: quella del cinema.

·       Attuale, stile asciutto e poetico. Non ho colto il senso del fallimento. Belli i personaggi. L’amicizia è sincera. Il tipo con il cane è dolce. Slim, il capetto, è intelligente e sensibile. Sono rappresentate tutte le condizioni e le emozioni umane, ma sono tutte persone indipendenti e non umiliate, che progettano un futuro migliore. Il senso di solitudine è come quello che viviamo oggi. La speranza è sempre alimentata dai sogni che, in questo libro, sono infranti per tutti, anche per la moglie, che rappresenta la tentazione: è un riferimento biblico del male, come il serpent.

·       Emozionante, di un’umanità profondissima. Non sono “vinti” come i Malavoglia perché hanno la capacità interiore di reagire. La disparità sociale e la condizione di ultimi si può combattere perché puoi sognare.

·       L’autore è interessato al mondo dei diritti dei poveri e grazie alla sua sensibilità riesce a raccontarli senza sentimentalismi, ma descrivendo la realtà. E’ un’umanità che prova amore e affetto, ma anche rozzezza e durezza. E’ un libro vero, autentico. Non è consolatorio e non fa sconti perché la loro è una vita fallita fin dall’inizio.

·       Taglio teatrale, dramma sociale come i nostri migranti.


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