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2025-11-11 Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro

 La scrittura di Ishiguro, è stato rilevato nel gruppo, rimanda alla cultura e ai costumi del Paese in cui è nato, il Giappone, malgrado lo abbia lasciato in età giovanile. La minuzia, la forma e la spersonalizzazione che l'autore esprime sono riferibili alla cultura giapponese, ciò non toglie che la sua scrittura sia magnifica e potente, capace di suscitare un senso di ansia e allarme un senso di soffocamento e claustrofobia, ma anche di compasssione. Ishiguro scrive per sottrazione, costruisce un romanzo perfettamente congegnato e fa in modo che tutti i tasselli, le situazioni evocate  alla fine si ricompongano.

La voce narrante è affidata alla giovane Kathy che, ormai adulta, alla vigilia di diventare a sua volta donatrice, dunque in un passaggio cruciale della sua esistenza, ricostruisce attraverso la stesura dei suoi ricordi un racconto di memorie della vita al college, di quella successiva nei cottages, della seguente esperienza come assistente e delle relazioni, delle dinamiche amicali, sentimentali e non solo, tra i compagni e le persone conosciute. Anche per questa ragione lo stile della narrazione risulta asciutto, apparentemente semplice, come la voce narrante, si inoltra nei dettagli e rivela l'approccio di una voce comunque giovanile.

 

La storia conquista, è stato detto nell'incontro, il racconto è inquietante, disturbante, pervaso da ombre cupe, provoca in chi legge una sensazione di paura nel futuro. E' atroce il destino che si prospetta ai giovani-cloni, e quando, qualcuno nel gruppo ha sottolineato, la storia si conclude lo fa con un moto incerto, forse, uno spiraglio di speranze, quindi, emoziona e commuove. E' un romanzo distopico che non spiega cosa sia accaduto prima degli eventi raccontati dalla voce narrante, in un intervento nel gruppo è stato ricordato che il libro, scritto nel 2005, potrebbe essere stato influenzato dagli eventi legati a Dolly, la pecora clonata che all'epoca suscitò molte discussioni, oggi le tecnologie relative a tali discipline sono andate avanti e sembra che tutto sia possibile pensando al tema dei “pezzi di ricambio”, ma fortunatamente esiste una barriera etica che costituisce un freno agli scenari rappresentati nel romanzo da Ishiguro.

 

I contenuti e i temi del romanzo sono tanti e complessi: a partire da quello principale, relativo alle donazioni cui saranno sottoposti, senza possibilità di fuga, i giovani “cloni” dopo il percorso di crescita e sviluppo, svolto nel college ma anche in altre situazioni molto meno gradevoli, nel gruppo è emersa la domanda del perchè questi giovani non si ribellino al destino imposto loro. Ishiguro sembra dire che ciò è dovuto al condizionamento sociale, culturale, alla manipolazione, alla coercizione che queste “povere creature”, come verso la fine li appella Madame, hanno subito e che li ha esclusi da questa possibilità. L'esperimento che si svolge a Elsham sembra la risposta a inquietudini e sensi di colpa di alcuni soggetti, facenti parte dell'estabilishment (per nulla identificato dall'autore che lascia in sospeso questo aspetto) , pensiamo a Madame, che sembra voler dimostrare la capacità dei cloni di amare, creare, sentire al pari di chiunque, ma Ishiguro non dà a questa intenzione uno sbocco né una soluzione al dramma che sembra continuare il suo corso. Un altro tema è quello della solidarietà che si può incontrare nei luoghi concentrazionari e che emerge, almeno in alcune relazioni amicali e sentimentali, a Elsham. Un altro tema che sembra caro a Ishiguro è quello del potere dell'arte e dell'espressione creativa che dà un senso e una direzione all'esistenza umana. Ishiguro, è stato detto, c'entra un tema molto profondo che si può riscontrare nello sforzo di Kathy e Tommy che, innamorati, osano mettere in pratica, rivolgendosi a Madame per ottenere una proroga alla loro vita.

Ishiguro sembra lanciare un appello profondamente etico, un invito e un monito alla società che si deve guardare dai rischi insiti nei meccanismi dello sviluppo tecnologico e scientifico, sostiene che l'essenza umana di un essere si esplicita nell'opportunità che ha di amare e relazionarsi attraverso sentimenti ed emozioni ad un altro essere, la sua identità, clone o non clone, si fonda su questo. Un esempio oltre a quello sopra citato, è la gita a Norfolk dove si vede come i giovani siano fortemente attaccati alla vita, alla vita umana, appunto.

 

I personaggi, benchè nel gruppo si sia evidenziato che non sussiste un esplicito lavoro psicologico, perlomeno tradizionale, sono delineati perfettamente secondo i meccanismi, le dinamiche, le situazioni proprie dell'età di essi. Sono disegnati magistralmente nelle loro azioni e pensieri giovanili, Ishiguro sembra esaltare queste caratteristiche, forse, per comunicare a chi legge la sensazione di trovarsi di fronte a una umanità viva, uguale e pulsante. Ruth, si è detto nel gruppo, sembra una figura ambigua, manipolatoria, ambiziosa nel suo voler essere leader tra i pari, a tratti autoritaria, tuttavia alla soglia della fine della sua esistenza sembra riscattarsi, Tommy appare la figura più trasparente, Kathy forse perché è la voce narrante, sembra aggirarsi nella storia con incertezza, e si barcamena nelle varie situazioni. Interessante la figura di Madame soprattutto nell'epilogo.

 

L'ambiente, il contesto che fa da sfondo al racconto, con i suoi paesaggi naturali, soprattutto del college, i cottages, ma anche quello che circonda Norfolk crea un contrasto forte, uno stridore con il destino drammatico che attende i giovani

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