La scrittura di Ishiguro, è stato rilevato nel gruppo, rimanda alla cultura e ai costumi del Paese in cui è nato, il Giappone, malgrado lo abbia lasciato in età giovanile. La minuzia, la forma e la spersonalizzazione che l'autore esprime sono riferibili alla cultura giapponese, ciò non toglie che la sua scrittura sia magnifica e potente, capace di suscitare un senso di ansia e allarme un senso di soffocamento e claustrofobia, ma anche di compasssione. Ishiguro scrive per sottrazione, costruisce un romanzo perfettamente congegnato e fa in modo che tutti i tasselli, le situazioni evocate alla fine si ricompongano.
La voce
narrante è affidata alla giovane Kathy che, ormai adulta, alla vigilia di
diventare a sua volta donatrice, dunque in un passaggio cruciale della sua
esistenza, ricostruisce attraverso la stesura dei suoi ricordi un racconto di
memorie della vita al college, di quella successiva nei cottages, della
seguente esperienza come assistente e delle relazioni, delle dinamiche amicali,
sentimentali e non solo, tra i compagni e le persone conosciute. Anche per
questa ragione lo stile della narrazione risulta asciutto, apparentemente
semplice, come la voce narrante, si inoltra nei dettagli e rivela l'approccio
di una voce comunque giovanile.
La storia conquista,
è stato detto nell'incontro, il racconto è inquietante, disturbante, pervaso
da ombre cupe, provoca in chi legge una sensazione di paura nel futuro. E'
atroce il destino che si prospetta ai giovani-cloni, e quando, qualcuno nel
gruppo ha sottolineato, la storia si conclude lo fa con un moto incerto, forse,
uno spiraglio di speranze, quindi, emoziona e commuove. E' un romanzo distopico
che non spiega cosa sia accaduto prima degli eventi raccontati dalla voce
narrante, in un intervento nel gruppo è stato ricordato che il libro, scritto
nel 2005, potrebbe essere stato influenzato dagli eventi legati a Dolly, la
pecora clonata che all'epoca suscitò molte discussioni, oggi le tecnologie
relative a tali discipline sono andate avanti e sembra che tutto sia possibile
pensando al tema dei “pezzi di ricambio”, ma fortunatamente esiste una barriera
etica che costituisce un freno agli scenari rappresentati nel romanzo da
Ishiguro.
I contenuti
e i temi del romanzo sono tanti e complessi: a partire da quello
principale, relativo alle donazioni cui saranno sottoposti, senza possibilità
di fuga, i giovani “cloni” dopo il percorso di crescita e sviluppo, svolto nel
college ma anche in altre situazioni molto meno gradevoli, nel gruppo è emersa
la domanda del perchè questi giovani non si ribellino al destino imposto loro.
Ishiguro sembra dire che ciò è dovuto al condizionamento sociale,
culturale, alla manipolazione, alla coercizione che queste “povere creature”,
come verso la fine li appella Madame, hanno subito e che li ha esclusi da
questa possibilità. L'esperimento che si svolge a Elsham sembra la
risposta a inquietudini e sensi di colpa di alcuni soggetti, facenti parte
dell'estabilishment (per nulla identificato dall'autore che lascia in sospeso
questo aspetto) , pensiamo a Madame, che sembra voler dimostrare la capacità
dei cloni di amare, creare, sentire al pari di chiunque, ma Ishiguro non dà a
questa intenzione uno sbocco né una soluzione al dramma che sembra continuare
il suo corso. Un altro tema è quello della solidarietà che si può
incontrare nei luoghi concentrazionari e che emerge, almeno in alcune relazioni
amicali e sentimentali, a Elsham. Un altro tema che sembra caro a Ishiguro è
quello del potere dell'arte e dell'espressione creativa che dà un senso
e una direzione all'esistenza umana. Ishiguro, è stato detto, c'entra un tema
molto profondo che si può riscontrare nello sforzo di Kathy e Tommy che,
innamorati, osano mettere in pratica, rivolgendosi a Madame per ottenere una proroga
alla loro vita.
Ishiguro
sembra lanciare un appello profondamente etico, un invito e un monito
alla società che si deve guardare dai rischi insiti nei meccanismi dello
sviluppo tecnologico e scientifico, sostiene che l'essenza umana di un essere
si esplicita nell'opportunità che ha di amare e relazionarsi attraverso sentimenti
ed emozioni ad un altro essere, la sua identità, clone o non clone, si fonda su
questo. Un esempio oltre a quello sopra citato, è la gita a Norfolk dove si
vede come i giovani siano fortemente attaccati alla vita, alla vita umana,
appunto.
I personaggi,
benchè nel gruppo si sia evidenziato che non sussiste un esplicito lavoro
psicologico, perlomeno tradizionale, sono delineati perfettamente secondo i
meccanismi, le dinamiche, le situazioni proprie dell'età di essi. Sono
disegnati magistralmente nelle loro azioni e pensieri giovanili,
Ishiguro sembra esaltare queste caratteristiche, forse, per comunicare a chi
legge la sensazione di trovarsi di fronte a una umanità viva, uguale e
pulsante. Ruth, si è detto nel gruppo, sembra una figura ambigua,
manipolatoria, ambiziosa nel suo voler essere leader tra i pari, a tratti
autoritaria, tuttavia alla soglia della fine della sua esistenza sembra
riscattarsi, Tommy appare la figura più trasparente, Kathy forse perché è la
voce narrante, sembra aggirarsi nella storia con incertezza, e si barcamena
nelle varie situazioni. Interessante la figura di Madame soprattutto
nell'epilogo.
L'ambiente, il contesto che fa da sfondo al racconto, con i suoi paesaggi naturali, soprattutto del college, i cottages, ma anche quello che circonda Norfolk crea un contrasto forte, uno stridore con il destino drammatico che attende i giovani
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