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2025-09-08 Le ore di Michael Cunningham

 

·       Pur avendo già letto la Signora Dalloway all’inizio non riuscivo ad entrare nella storia, poi come Pollicino ho seguito le briciole e ho trovato il filo delle tre storie. Il finale è illuminante e sorprendente. Quello che non mi è piaciuto è il rimando continuo allo stile di Virginia Woolf, quasi un voler copiare. Mi sembra che i temi principali siano il suicidio e lo scorrere del tempo rappresentato come un macigno che pesa, come la sofferenza del vivere. Altro tema forte è il suicidio. Per me il personaggio guida è Clarissa, il personaggio più risolto

 

·       Avevo già visto il film che è stato tratto dal libro così quando ho letto il romanzo mi sono venuti in mente gli attori – molto bravi – che avevano interpretato i personaggi al cinema.  Il libro alla fine mi ha conquistato e mi è venuta voglia di rileggere La signora Dalloway

 

·        C’è qualcosa che mi ha urtato durante la lettura, forse il linguaggio troppo studiato. Il tema però mi ha preso e ho superato questa sensazione. Geniale il finale che giustifica tutto il testo. Il tema del tempo è centrale, con i personaggi che rivivono le vicende. Altro grande tema è la letteratura, il gioco che si instaura tra lettori e scrittori, la necessità della fantasia per comprendere la realtà. La letteratura salva la vita, nonostante il tema della morte  sia sempre presente. Da rileggere

 

·       L’avevo già letto in passato e ho visto il film.  Trovo che tutto sia velato da malinconia negativa e forse fine a se stessa. Mi rendo conto che è un intreccio complesso però mi arriva poco. La scrittura è strepitosa, il progetto interessante però resta freddo. Mi ha lasciato un po’ così

 

·       Mi è piaciuto ma qualcosa mi ha respinto, non so se è la malinconia. Interessante l’intreccio, la depressione, l’identificazione dei personaggi. L’editor Vanessa mi ha ricordato altri personaggi della letteratura minimalista americana di quegli anni. Le tre donne protagoniste sono unite da un tentativo di ricerca della libertà e da un certo perfezionismo. Emerge la grande potenza della letteratura, il fil rouge tra  i personaggi e l’omaggio alla sua musa. Ma il senso di malinconia mi ha allontanata

 

·       L’ho letto in un momento poco  adatto e forse per questo mi è piaciuto a metà. I continui rimandi alla Woolf sono esagerati. Scritto come una sceneggiatura, non mi ha preso. Le tre donne, insoddisfatte, malinconiche, il passare del tempo… tutta una sofferenza. Sono perplessa. Alla fine ho letto La signora Dalloway, e mi è piaciuto di più

 

·       Non avevo letto il libro né visto il film, forse per questo non ho colto i riferimenti e ho fatto fatica all’inizio. La Woolf è fantastica, ma le altre due storie non convincono. Un uomo che racconta storie di casalinghe frustrate…. Però mi è piaciuto il finale. Personaggi femminili non troppo interessanti, meglio gli uomini. Alla fine lettura positiva

 

·       Mi è piaciuto tantissimo, avevo visto il film ma non avevo letto il libro. Una rivelazione. Per me il personaggio fondamentale è Laura Brown, che ha un bambino e fa la casalinga ma non sta dentro al suo ruolo. L’inquietudine continua è il motore del libro e Cunningham è molto bravo a farla capire descrivendola attraverso i gesti. Per esempio la torta che non riesce a fare è una metafora della sua vita imperfetta. Un’altra scena bellissima è quella con lei che prende l’auto e se ne va per rifugiarsi in un hotel a leggere un romanzo di Virginia Woolf. Una fuga che è un atto simbolico. Bellissimo il capitolo in cui lei guarda il figlio e si capiscono senza parlare. Per me Laura è il personaggio principale, l’unica che ha davvero vissuto

 

·       L’ho letto in fretta e mi ha fatto molto pensare a questa società dove la depressione è sempre in sottofondo. L’unica che riesce a fare qualcosa è Laura: prende la macchina e va via. Gli altri personaggi non lottano,  si accontentano delle ore che scorrono e diventano un peso

 

·       Non avevo la copia disponibile così ho iniziato ad ascoltare la versione audiolibro: pesantissimo. Passando alla carta è andata un po’ meglio però ho avuto un rigurgito nei confronti della letteratura intimista. Ma come – pensavo - con tutto quello che succede nel mondo, che senso ha tutta questa introspezione… poi mi sono rapportata al testo in maniera diversa e ho “visto” tre donne in epoche diverse, tre generazioni distanti ma ognuna di loro con  sentimenti di inadeguatezza nei confronti della vita. La sensazione di prigione in cui si sono trovate a vivere. Anche Woolf era imprigionata nella sua voglia di scrivere che probabilmente non riusciva a esprimere completamente. Come Laura Brown, imprigionata in una vita che non sopporta. Clarissa è anche lei imprigionata dal passato, da un amico da cui non riesce a staccarsi, anche lui imprigionato in questo rapporto… Alla fine mi è piaciuto perché esprime sentimenti universali che  ogni donna prova in epoche diverse. Mi ha stupito che l’autore sia un uomo capace di esprimere una sensibilità così femminile, forse per il fatto che è omosessuale. La mancanza di libertà è qualcosa che viene dalla società che impone ruoli e modelli di donna, la trasgressione è un modo di ribellarsi alle imposizioni della società

 

·       La diversità di letture che emerge dalla discussione è sempre sorprendente. Sono una assidua lettrice, ho letto e riletto il romanzo, ho visto il film. Sono entrata molto nel testo, non è che non veda i difetti intellettuali ma parla di sentimenti. Testa e cuore. Sul fatto dell’omosessualità di alcuni personaggi Cunningham ha detto che non è un aspetto fondamentale. La scrittura è bellissima, i temi che affronta mi appassionano. Ci sono libri di cui non vedi l’ora di arrivare alla fine, ma non è questo il caso. La mia copia è tutta sottolineata. Non c’è frase che non abbia significato. La struttura è complessa, mi è piaciuto il gioco di specchi e riflessi, con alcuni dettagli che chiudono una storia e aprono la successiva. Per esempio il bacio, le visite inaspettate, il pianto, i fiori. Tutti vivono male la loro vita ma ogni personaggio ha la sua epifania in cui la sensazione di inadeguatezza scompare

 

·       Ho provato a leggerlo diverse volte, a distanza di anni, ma il risultato non è cambiato. La scrittura è bella e raffinata, la costruzione della trama perfetta, i riferimenti culturali interessanti. Ma tutto è molto freddo, a me non comunica emozioni

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