·
Pur
avendo già letto la Signora Dalloway all’inizio non riuscivo ad entrare nella
storia, poi come Pollicino ho seguito le briciole e ho trovato il filo delle
tre storie. Il finale è illuminante e sorprendente. Quello che non mi è
piaciuto è il rimando continuo allo stile di Virginia Woolf, quasi un voler
copiare. Mi sembra che i temi principali siano il suicidio e lo scorrere del
tempo rappresentato come un macigno che pesa, come la sofferenza del vivere.
Altro tema forte è il suicidio. Per me il personaggio guida è Clarissa, il
personaggio più risolto
·
Avevo
già visto il film che è stato tratto dal libro così quando ho letto il romanzo
mi sono venuti in mente gli attori – molto bravi – che avevano interpretato i
personaggi al cinema. Il libro alla fine mi ha conquistato e mi è venuta
voglia di rileggere La signora Dalloway
·
C’è
qualcosa che mi ha urtato durante la lettura, forse il linguaggio troppo
studiato. Il tema però mi ha preso e ho superato questa sensazione. Geniale il
finale che giustifica tutto il testo. Il tema del tempo è centrale, con i
personaggi che rivivono le vicende. Altro grande tema è la letteratura, il
gioco che si instaura tra lettori e scrittori, la necessità della fantasia per
comprendere la realtà. La letteratura salva la vita, nonostante il tema della
morte sia sempre presente. Da rileggere
·
L’avevo
già letto in passato e ho visto il film. Trovo che tutto sia velato da
malinconia negativa e forse fine a se stessa. Mi rendo conto che è un intreccio
complesso però mi arriva poco. La scrittura è strepitosa, il progetto
interessante però resta freddo. Mi ha lasciato un po’ così
·
Mi è
piaciuto ma qualcosa mi ha respinto, non so se è la malinconia. Interessante
l’intreccio, la depressione, l’identificazione dei personaggi. L’editor Vanessa
mi ha ricordato altri personaggi della letteratura minimalista americana di
quegli anni. Le tre donne protagoniste sono unite da un tentativo di ricerca
della libertà e da un certo perfezionismo. Emerge la grande potenza della
letteratura, il fil rouge tra i personaggi e l’omaggio alla sua musa. Ma
il senso di malinconia mi ha allontanata
·
L’ho
letto in un momento poco adatto e forse per questo mi è piaciuto a metà.
I continui rimandi alla Woolf sono esagerati. Scritto come una sceneggiatura,
non mi ha preso. Le tre donne, insoddisfatte, malinconiche, il passare del
tempo… tutta una sofferenza. Sono perplessa. Alla fine ho letto La
signora Dalloway, e mi è piaciuto di più
·
Non
avevo letto il libro né visto il film, forse per questo non ho colto i
riferimenti e ho fatto fatica all’inizio. La Woolf è fantastica, ma le altre
due storie non convincono. Un uomo che racconta storie di casalinghe
frustrate…. Però mi è piaciuto il finale. Personaggi femminili non troppo
interessanti, meglio gli uomini. Alla fine lettura positiva
·
Mi è
piaciuto tantissimo, avevo visto il film ma non avevo letto il libro. Una
rivelazione. Per me il personaggio fondamentale è Laura Brown, che ha un
bambino e fa la casalinga ma non sta dentro al suo ruolo. L’inquietudine
continua è il motore del libro e Cunningham è molto bravo a farla capire
descrivendola attraverso i gesti. Per esempio la torta che non riesce a
fare è una metafora della sua vita imperfetta. Un’altra scena bellissima è
quella con lei che prende l’auto e se ne va per rifugiarsi in un hotel a
leggere un romanzo di Virginia Woolf. Una fuga che è un atto simbolico.
Bellissimo il capitolo in cui lei guarda il figlio e si capiscono senza
parlare. Per me Laura è il personaggio principale, l’unica che ha davvero
vissuto
·
L’ho
letto in fretta e mi ha fatto molto pensare a questa società dove la
depressione è sempre in sottofondo. L’unica che riesce a fare qualcosa è Laura:
prende la macchina e va via. Gli altri personaggi non lottano, si
accontentano delle ore che scorrono e diventano un peso
·
Non
avevo la copia disponibile così ho iniziato ad ascoltare la versione
audiolibro: pesantissimo. Passando alla carta è andata un po’ meglio però ho
avuto un rigurgito nei confronti della letteratura intimista. Ma come – pensavo
- con tutto quello che succede nel mondo, che senso ha tutta questa
introspezione… poi mi sono rapportata al testo in maniera diversa e ho “visto”
tre donne in epoche diverse, tre generazioni distanti ma ognuna di loro con
sentimenti di inadeguatezza nei confronti della vita. La sensazione di
prigione in cui si sono trovate a vivere. Anche Woolf era imprigionata nella
sua voglia di scrivere che probabilmente non riusciva a esprimere
completamente. Come Laura Brown, imprigionata in una vita che non sopporta.
Clarissa è anche lei imprigionata dal passato, da un amico da cui non riesce a
staccarsi, anche lui imprigionato in questo rapporto… Alla fine mi è piaciuto
perché esprime sentimenti universali che ogni donna prova in epoche
diverse. Mi ha stupito che l’autore sia un uomo capace di esprimere una
sensibilità così femminile, forse per il fatto che è omosessuale. La mancanza
di libertà è qualcosa che viene dalla società che impone ruoli e modelli di
donna, la trasgressione è un modo di ribellarsi alle imposizioni della società
·
La
diversità di letture che emerge dalla discussione è sempre sorprendente. Sono
una assidua lettrice, ho letto e riletto il romanzo, ho visto il film. Sono
entrata molto nel testo, non è che non veda i difetti intellettuali ma parla di
sentimenti. Testa e cuore. Sul fatto dell’omosessualità di alcuni personaggi
Cunningham ha detto che non è un aspetto fondamentale. La scrittura è
bellissima, i temi che affronta mi appassionano. Ci sono libri di cui non vedi
l’ora di arrivare alla fine, ma non è questo il caso. La mia copia è tutta
sottolineata. Non c’è frase che non abbia significato. La struttura è
complessa, mi è piaciuto il gioco di specchi e riflessi, con alcuni dettagli
che chiudono una storia e aprono la successiva. Per esempio il bacio, le visite
inaspettate, il pianto, i fiori. Tutti vivono male la loro vita ma ogni
personaggio ha la sua epifania in cui la sensazione di inadeguatezza scompare
·
Ho
provato a leggerlo diverse volte, a distanza di anni, ma il risultato non è
cambiato. La scrittura è bella e raffinata, la costruzione della trama
perfetta, i riferimenti culturali interessanti. Ma tutto è molto freddo, a me
non comunica emozioni
Nessun commento:
Posta un commento