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2025-09-16 Quando tornerò di Marco Balzano

  •  Scritto in prima persona (un vezzo oggi predominante negli scrittori Italiani) il libro inizia bene e si lascia leggere con facilità. Ma nella seconda parte seguita dall’incidente ho fatto fatica a finirlo: luoghi comuni e uno scorrere lento.

 

·       Risalta in tutto il libro la figura forte della madre. Però diventa difficile identificarsi con lei: perchè noi siamo i “cattivi”, cioè stiamo dall’altra parte.

 

·       Una lettura scorrevole che mi ha preso molto. Reso molto bene il punto di vista di chi sta dall’altra parte. E anche la capacità di farci vedere che la stessa cosa può essere vissuta in mille modi diversi: non esiste né un buono né un cattivo.

 

·       Una finestra su un mondo che per molti di noi è sconosciuto. A mio avviso tocca i seguenti temi: il problema delle badanti e il dramma dei familiari. Quasi un libro di denuncia fatta in modo pacato con tratti delicati e raccontato bene.

 

·       Una lettura gradevole che però non mi ha appassionato per il suo stile descrittivo.

 

·       Mi sono concentrato sui punti vista delle persone e ho avuto l’impressione che ogni capitolo avesse uno stile diverso: la madre, il datore di lavoro, i vecchi, la sorella e il fidanzato. Molto piacevole con una prosa curata. Un universo femminile che si priva della vicinanza dei figli.  Infatti il ragazzo alla morte del nonno si perde del tutto. Ma una osservazione debbo farla comunque: perché viene descritta questa figura di donna – Moma – che molla tutto senza spiegazioni?

 

·       Sono rimasta ammirata da come l’autore ha saputo esprimere i sentimenti di queste due donne. E il tema dell’abbandono dei figli: guadagnare dei soldi per farli stare meglio in un contesto dove i mariti valgono davvero poco. E ho percepito molto bene il dolore di Daniel.

 

·       Non avevo mai letto niente di preciso sulla situazione dei migranti e ho trovato interessante il racconto a tre voci. Attraversato da una corrente di sensibilità e di grande affetto. Che cosa significa partire e sopratutto cosa significa restare? In ultimo non piace la parola Badante, io preferirei Curante.

 

·       Ho trovato una certa uniformità nella scrittura: i tre personaggi parlano tutti lo stesso linguaggio. Però questo libro ha il merito di parlare di un tema che non viene affrontato di frequente.

 

·       La mia è stata una lettura veloce perché in effetti questa storia pur nella drammaticità di certi avvenimenti scorre bene.

 

·       Mi chiedo come i Rumeni guardano noi, gli italiani. Da un punto di vista sociologico lo scrittore non coglie questo aspetto e questa è una profonda mancanza del libro.

 

·       Mi ha colpito la scorrevolezza della scrittura, i dialoghi scorrono in maniera naturale e i pochi accenni a Milano ti trasmettono un senso di familiarità.

 

·       La sofferenza di tanti per il piacere di pochi: uno sfruttamento capitalistico

  • Un libro prezioso: l’autore Marco Balzano è uno che si informa, che va in fondo alle cose. Daniel è uno come noi. Uomo di oggi con dei grandi interessi e lo scrittore l’ha reso vicino, molto più simile a come sono io

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