- Bisogna leggerlo tra le righe. Scrittura scorrevole, semplice, descrive vite ed emozioni con sapienza e dinamiche contorte che diventano eventi. Pieno di emozioni, Stoner ha un animo gentile, paziente, non rassegnato o passivo, solo non ama il conflitto. Ha fatto scelte coraggiose, come andare all’università pur provenendo da una famiglia povera. Si innamora della letteratura, di Katherine e della figlia che, secondo lui, è fragile come la madre. Ama insegnare. Non rompe con la famiglia perché lo scandalo la rovinerebbe. Sceglie la solitudine. La descrizione della morte è da brivido.
· Non ha una vita piatta, ma intensa. Si
riscatta con l’università e alla base della sua vita c’è l’amore per la
letteratura. Anche l’amore per Katherine è intenso. Sembra una persona
schiacciata, in realtà trova il suo posto nella vita. Per un periodo gode di un
profondo rapporto con la figlia. Muore in pace con se stesso.
· Letto tre volte. L’ultima è stata una
scoperta. Finale bellissimo. Prima parte: dall’America rurale alla civiltà che
avanza attraverso le due guerre sulle quali riflette. E’ grato al destino per
la storia d’amore con Katherine. Libro di conflitti: con i genitori,
l’università, sé stesso, gli amici, la famiglia.
· Forse non ho capito il libro che ho
trovato piatto e triste. Non mi è piaciuta neanche la scrittura. Ha preso in
mano la sua vita, ma non combatte fino in fondo.
· Stoner è un uomo mite e ricco di qualità
umane. Forse, però, la sua personalità è stata influenzata dall’essere nato in
una famiglia oppressa dalle difficoltà della vita e non riesce a ribellarsi
all’aggressività delle persone che incontra. Prima fra tutte, alla moglie e poi
a Lomax. L’amore per la figlia e per Katherine lo ripaga e lo appaga, ma la
loro lontananza finisce per annientarlo. È un libro magnifico, straziante. Ho
trovato delle similitudini con la scrittura di Elisabeth Strout: anche lei
racconta storie semplici, ma che riescono sempre ad appassionare.
· La prima volta mi è piaciuto, ma ora che
l’ho riletto mi è piaciuto ancora di più. Libro a più strati. Personaggio che
prende in mano la sua vita. Il suo vero amore sono i libri. Non convenzionale e
per questo non piace agli americani. Non è mite, ma va dietro le cose che gli
piacciono. Il rapporto con la figlia è moderno perché è lui, in quanto padre, a
occuparsene. E’ originale perché è fuoco sotto la cenere. Sembra una storia un
po’ biografica. Il finale è poetico.
· Uomo qualunque che risale la china con
grande impegno. Deve subire un mondo universitario chiuso. Il suo matrimonio è
fallito, mentre ama Katherine di un amore profondo. Accetta con dolcezza la
morte.
· Uomo rigido con sé stesso per via delle
sue origini contadine che l’hanno formato col senso del sacrificio e con
severità verso sé stessi. La moglie è fragile, mentre lui si butta nella
letteratura e riesce a fare una carriera che nessuno si sarebbe aspettato.
Rinuncia anche al nuovo amore perché la letteratura viene prima di tutto.
· Ho trovato il cuore del libro nel momento
in cui muoiono i genitori. Lui ha sempre obbedito a loro che hanno sempre fatto
una vita di fatica e la stessa fatica lui la fa nell’università, dove però ha
trovato la bellezza nella letteratura. Insegna per permettere anche agli
studenti di scoprire la bellezza, che è l’unica fonte di salvezza. Anche se,
per questo, sacrifica la figlia. Il rapporto con K. finisce perché entrambi
pensano che la bellezza non è del mondo reale. Con la moglie, invece, lui non
ha investito niente. La scrittura è monocorde, tutto gli capita per caso. È
involuto in sé stesso.
· La prima volta l’ho rifiutato perché mi è
sembrato un libro disperato. Adesso, invece, ho capito che è pieno di vitalità
e di forza. Il contesto contadino è duro, da suicidio, vi regna il silenzio. La
moglie è un’isterica funzionale e puritana. L’ambiente universitario è chiuso e
non tiene conto del merito. Stoner si trova in mezzo alle battaglie e reagisce
con resilienza, con illuminazioni interiori ed emozioni profonde. Scopre cosa
significa fare il maestro. Si innamora della moglie perché è cittadina, sa
servire il tè con eleganza ed è l’opposto della madre. Lei rappresenta la
bellezza. Ama K. ma la lascia per non rovinarla. Si occupa della figlia con
attenzione. Ha scelto se stesso e per questo non si sacrifica per i genitori.
· S. mi ha fatto tanto soffrire. Ha tre
nemici: la moglie, Lomax e la figlia. E lui lotta contro tutti. E’ un
lottatore.
· L’ho letto in inglese ed era ricco di
ritmo e fascino. S. è mesto e ha difficoltà a reagire tanto che rinuncia anche
alla figlia per tenere fede ai suoi principi.
· Le pagine sull’università mi sono
piaciute. Detesto S. come insegnante e anche come marito perché la moglie gli
aveva fatto capire che non lo voleva ed è stata costretta a sposarlo. Non è
tollerabile il suo comportamento con la figlia.
Parla di amore per la letteratura, ma questo amore è poco espresso.
· È la
storia di un fallimento continuo causato dalla ricerca del quieto vivere. Lui
non reagisce, non cambia strada. Il finale è grandioso perché comprende i suoi
fallimenti, ma si perdona.
- È una storia di odio: verso la moglie e verso Lomax, che è il suo alter ego. È un libro feroce e feroce è il sentimento che lo anima. Della moglie ha una visione angelicata. Tutto il libro ha una forza distruttiva incredibile. L’unica compiutezza è nell’insegnamento, anche se fatto in modo arido. La figlia è rovinata dalla madre, ma non viene salvata dal padre. La storia con Katherine finisce e lei lo sapeva già, tanto che scompare
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