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2022-05-02 Il colpo di grazia di Marguerite Yourcenar

MARGUERITE YOURCENAR

Marguerite de Crayencour nasce l’8 giugno 1903 a Bruxelles da madre Belga di nobili origini e padre Francese di famiglia borghese. Yourcenar è uno pseudonimo, anagramma del cognome. Pochi giorni dopo la sua nascita la madre muore per conseguenze insorte dopo il parto. Trascorre l’infanzia ben accudita dal padre nel nord della Francia. Lettrice precocissima, a dieci anni studia latino e poi greco e italiano a dodici anni. A diciassette anni si trasferisce a Nizza dove publica il primo libro di poesie. Nel 1929 pubblica Alezis, primo libro in prosa, dove affronta il tema dell’omosessualità. Nello stesso anno muore il padre. Nel 1937 incontra Virgina Woolf di cui traduce alcune opere e conosce Grace Frick, allora insegnante di letteratura inglese, che sarà la sua compagna per il resto della vita. Negli anni ’40 insegna Francese e Storia dell’Arte in quanto l’eredità del padre non le consente più di mantenersi. Vive a New York e poi si trasferisce nel Maine con la compagna. Nel 1948 riceve dall’Europa un baule pieno di appunti, incluse alcune note sull’impertore Adriano prese durante un viaggio in Italia. Scrive così Memorie di Adriano, romanzo che ebbe subito grande successo. Inizia a viaggiare più spesso e si dedica alla scrittura di saggi di critica letteraria Negli anni ’70 inizia la trilogia Labirinto del Mondo in cui esplora la storia della sua famiglia. Nel 1979 muore la sua compagna, malata da tempo. Nel 1980 è la prima donna eletta membro dell’ Académie française. Negli ultimi anni di vita si avvicina alla letteratura Giapponese, in particolare ai testi di Yukio Mishima. Muore il 17 dicembre del 1987 nell’isola di Mount Desert nel Maine. Da due suoi romanzi, tra cui Il Colpo di Grazia, vengono tratti due film 

IL COLPO DI GRAZIA

Il romanzo ha suscitato molto interesse ed un vivace dibattito. Pubblicato nel 1939 e passato inosservato per via della guerra è stato poi ripubblicato e nuovamente oscurato dall’uscita di Memorie di Adriano. L’autrice racconta quella che è una storia vera con profondità e distacco e lo fa con grande sensibilità. Per i più il romanzo è accattivante, originiale dal punto di vista narrativo, avvincente. Bello l’espediente dell’ufficiale ferito che racconta la sua storia in prima persona. Ciò consente all’autrice di non far trapelare i propri sentimenti. Alcuni hanno notato come siano stati omessi o sfumati particolari invece spesso presenti nei romanzi sulle relazioni amorose, forse per via del fatto che l’autrice, donna, dà voce ad un protagonista maschile. Secondo altri invece la narrazione della Yourcenar è sempre plausibile. La bellezza del romanzo è nell’analisi dei personaggi. Sofia e Corrado sembrano quasi il volto maschile e femminile di uno stesso personaggio. Durante la lettura sorge il dubbio che il protagonista, Eric, sia più innamorato dell’amico Corrado che di Sofia. È infatti un romanzo dell’ ambiguità: ambiguità nella velata omosessualità di Corrado ed Eric, ambiguità nelle idee politiche. L’unico personaggio non ambiguo è Sofia che nonostante lo stupro non rifiuta l’amore. È anche un romanzo dell’auto-distruzione. Altri hanno trovato il romanzo irritante e datato, insopportabili le generalizzazioni. Non emergono passioni o pulsioni, il protagonista è semplicemente un arido Prussiano. Per tutti il finale è spiazzante, magistrale perchè inatteso. 

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