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2023-03-14 L'accompagnatrice di Nina Beberova

 

Quello che segue più che un verbale degli interventi emersi nell'incontro, è una relazione sintetica che riporta alcuni punti espressi e caratterizzanti il libro in generale. Secondo questo approccio vedremo in particolare lo stile, i personaggi, i contenuti e l'ambiente.

Lo stile e la scrittura sono stati definiti da tutte e tutti molto interessanti, In qualche caso il libro è stato giudicato come un piccolo romanzo di altissimo livello letterario grazie allo stile conciso, essenziale, limpido. La brevità dello scritto, secondo molti interventi, non pregiudica la profondità della narrazione e della descrizione dei caratteri dei personaggi. In poche pagine con sintetiche descrizioni l'autrice riesce a trovare gli accenti giusti per comunicare a chi legge l'essenza della personalità, se pure complessa, della protagonista.

I personaggi, pochi, sono ben delineati, se ne segue il percorso spesso con stupore per il destino particolare e per la forza dei loro caratteri. La sorte della protagonista e le vicende che tormentano il suo cuore e la sua mente sono portati alla luce dall'autrice con così tanta maestria e profondità da suscitare coinvolgimento e creare in chi legge reazioni diverse, forti, contrastanti: dalla compassione al fastidio. La sua figura e il suo vissuto, combattuto tra i sentimenti di amore inespresso, di invidia dell'altrui destino, della rabbia e della commiserazione di se stessa dividono lettrici e lettori su versanti opposti. Da una parte anima una certa condivisione dolente per il  destino di sconfitta, dall'altra provoca irritazione, disagio per la sua incapacità di vivere liberamente la vita, in particolare quando la protagonista appare incapace di riconoscere il proprio talento e di nutrirlo come meriterebbe.

I contenuti del romanzo si muovono in varie direzioni, toccano molte tematiche, si va dalla situazione sociale di grande povertà in cui è immersa la protagonista che rimanda al contesto storico della fase post rivoluzionaria in Russia, fino a quella più intima della sua condizione di figlia illegittima, stigma che la accompagnerà sempre, segnandone il destino. E' stato anche indicato da diversi interventi come il vissuto della protagonista sia assimilabile a quello di un caso psicopatologico. Un disagio e uno stato mentale malato che si esprimono attraverso varie e contrapposte reazioni interiori: furore, senso dell'ingiustizia subita, vittimismo, invidia, rassegnazione, desiderio di vendetta, depressione in una oscillazione che solo alla fine sembra aprirsi a uno spiraglio di speranza. Si è anche sottolineato come il destino della protagonista assomigli a quello di alcuni personaggi letterari dell'epoca (vedi di Svevo “La coscienza di Zeno”), sopraffatti da inettitudine, impotenza, rassegnazione che conducono i personaggi verso esiti di fallimento. Alcuni interventi hanno sottolineato l'assurdità di questo comportamento soprattutto, come si è detto, quando la protagonista ignora risorse e occasioni (grazie alla musica) e si comporta quasi da ingrata in una spirale di distruzione e autodistruzione. Qualche intervento suggerisce che l'autrice, creando questo ritratto femnminile, voglia stimolare chi legge a prendere le distanze da un tale vissuto, invitando a non percorrerne la strada.

Il contesto storico e l'ambiente restano sullo sfondo, ma non per questo sono meno importanti e determinanti la sorte della protagonista. Siamo nella fase post rivoluzione del 1917, la situazione nel Paese è molto critica, il popolo vive in condizioni durissime, di fame e povertà. L'autrice, mentre narra le vicende della sua protagonista, racconta la storia di fuga di tanti suoi connazionali dalla Russia, che lei stessa ha vissuto. Dipingendo le difficoltà del distacco e dell'inserimento, in questo caso a Parigi, descrive un vissuto comune, carico di contraddizioni che sembrano quasi ridimensionare la portata e il valore storico degli avvenimenti del suo paese.

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