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2022-01-11 Un amore di Dino Buzzati

PROSA, STILE E LINGUAGGIO

Prosa, stile e linguaggio del romanzo di Dino Buzzati in qualche caso sono stati vissuti come pesanti, faticosi e per di più datati, legati a un mondo, quello degli anni Sessanta, che ormai ci si è ampiamente lasciati alle spalle. Riconoscendo che l'autore ha scritto romanzi come Il deserto dei Tartari, che l'hanno portato, a ragione, alla grande fama, questo non appare alla stessa altezza. Inoltre, in alcuni casi non è stato apprezzato il cosiddetto flusso di pensiero che caratterizza molte parti di  Un amore. Al contrario, alcuni hanno apprezzato molto lo stile e il linguaggio di Buzzati, definito chiaro, limpido, capace di suscitare emozioni, quando, per esempio, parla della passione per la giovane Laide e descrive, proprio tramite il flusso continuo dei pensieri, la perdita progressiva di dignità del protagonista Dorigo. In particolare, hanno colpito la potenza e la capacità di sorprendere nella parte finale del romanzo. Conclusione definita struggente e spiazzante.

Spiazzante è il termine usato, anche in senso negativo, per un romanzo, meglio, una storia, i cui contenuti sono apparsi ad alcuni estranei, appunto spiazzanti e lontani mille miglia dalla sitiuazione odierna. A questo riguardo è stato detto che la condizione di vita dell'epoca e del contesto generale in cui è stato situato il romanzo risulta molto lontana dalla attuale, in termini di superamento della mentalità e situazione di vita in generale. Sempre sui contenuti si sottolineano i temi del contrasto tra giovinezza e vecchiaia e tra amore e denaro che sembrano caratterizzare negativamente la relazione tra la giovane Laide e il “vecchio” Dorigo. Un Dorigo che nell'incontro con Laide mette in gioco tutto, per la passione che nutre per lei perde il controllo sulla sua vita, apprende il senso del dramma dell'amore che fino a quel momento non aveva provato, per esso dimentica il senso della sua esistenza, l'importanza del suo lavoro e perfino i principi morali. In qualche caso, è spiaciuto profondamente questo aspetto, ritenendo che non sia vero amore quello di Dorigo per Laide, ma un'ossessione e una specie di ingresso per l'inferno che lo annienterà. Al contrario, proprio questo annientamento e la descrizione di questa discesa agli inferi descritta da Buzzati in Un amore viene trovata molto ricca, affascinante e corrispondente a tante realtà, anche attuali.

CONTESTO STORICO E AMBIENTE. 

Buzzati pubblica  Un amore nel 1963, nel pieno degli anni del boom, in un'epoca, in un'atmosfera in cui tutti erano proiettati a fare quattrini, business, a lanciare imprese, mentre il contesto culturale soffriva ancora di un clima di dominante perbenismo, in cui vigeva il pensiero cattolico e tutte le tensioni rinnovatrici e promotrici del cambiamento erano ostracizzate. La storia di  Un amore propone uno sguardo alternativo e trasgressivo allo stesso tempo, svelando le ipocrisie di un mondo che apparentemente è dedito all'amore ufficiale, al matrimonio e alla famiglia, ma che di nascosto ne coltiva uno più trasgressivo come la frequentazione delle prostitute. Dorigo soffre anche per questo ed appare il simbolo della crisi che sta per scoppiare di lì a poco con il '68 con le sue spinte alla ribellione e alla rottura con i vecchi schemi e costumi.

Milano per alcuni da Buzzati è disegnata come un luogo troppo squallido e grigio e dunque svalutata. Al contrario alcuni hanno sottolineato la verità dell'ambientazione, che riporta ricordi di una città afflitta dalla nebbia e ancora dalla povertà che caratterizzava anche il centro di Milano, un tempo costellato di case degradate, misere, popolari e oggi completamente rinnovato e “ripulito” dalla presenze delle classi più povere.

PERSONAGGI. 

Dorigo viene descritto come un personaggio molto confuso, tormentato nella sua sofferenza, egli si sente diverso dagli altri, ha sempre avuto difficoltà con le donne e le relazioni mercenarie, lungi dal sembrargli squallide e non corrette, l'hanno aiutato, ma ora si trova di fronte all'esplosione dell'amore per Laide, che lo distrugge e allo stesso tempo lo fa sentire vivo. Verso la fine del romanzo, nell'incontro con la prosituta Piera, gli si apriranno gli occhi (ma anche Laide, se pure non esplicitasmente assolve a questo compito). Finalmente comprenderà i meccanismi del rapporto uomo-donna e dello sfruttamento imposto a Laide. Laide, anche se alcuni interventi l'hanno molto criticata e avversata indicandola come una donna falsa, fredda e opportunista, per altri è risultata, con Piera, una donna positiva che cerca di difendere se stessa, di determinare in qualche modo la propria vita, segnata e afflitta da sfortune e patimenti originari.

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