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2022-05-10 Il sosia di Fedor Dostoevskij

 IL SOSIA

 Il gruppo si è soffermato in particolare sugli aspetti dello stile, dei contenuti e dell'ambiente sociale.

Riguardo allo stile del romanzo sono state espresse le seguenti suggestioni.

“Il sosia” ha una scrittura, uno stile ponderosi, grevi che rimandano all'epoca in cui è stato scritto, e pubblicato nel 1846, la sua lettura sembra più adatta a gusti giovanili. Al contrario si è sottolineato che proprio lo stile ponderoso appare funzionale alla storia, va di pari passo con i deliri e i tormenti psicologici del protagonista, inoltre, si ricorda che “Il sosia” è uno dei primi lavori dell'autore, che con esso annuncia la successiva produzione e i temi legati ai problemi, le sofferenze, le ambiguità della natura umana, temi che si porterà sempre appresso. In un altro intervento si afferma che la prosa e la scrittura del romanzo risultano comunque stancanti per la lettura perché troppo ridondanti, ripetitive e ossessive.

In relazione ai contenuti, si sottolinea la mirabile lungimiranza di Dostoevskij, capace di precorrere e comunque in un certo senso annunciare le tematiche affrontate dagli studiosi di psicoanalisi. L'autore con sensibilità profonda affronta il tema del doppio, che verrà poi sviscerato in tanti studi di materia psicoanalitica successivi. Si rileva la grande abilità di D. di entrare all'interno della vita, delle giornate di Goljàdkin, il protagonista, ma soprattutto di penetrare nella sua mente disturbata, di seguirne i complessi meccanismi che condizionano ogni suo agire e i suoi pensieri in un tragico crescendo, quasi inconsapevole, che lo conduce all'autodistruzione.

Anche rispetto al tema dell'ambiente e contesto sociale della realtà russa il romanzo offre molti spunti di riflessione. Al riguardo si è rilevato come proprio i pensieri Goljàdkin, il protagonista, che si ripetono e si presentano momento dopo momento, uno simile, se non identico all'altro, siano capaci di rivelare la drammaticità della condizione di questo uomo disturbato e profondamente dominato, condizionato dalla mentalità e dagli schemi correnti che imponevano al suo gruppo sociale comportamenti preconfezionati e rigidi. Anzi, la sua follia sembra la conseguenza della sua incapacità di adattarsi a essi. Dostoevskij attrraverso i contorcimenti e il dramma di Goljàdkin, ci parla dell'ambiente, dei costumi, della sua società, per esempio, del clima soffocante, quasi da gabbia che si respira nell'ufficio dove Goljàdkin lavora, e ci restituisce un quadro vivido e realistico della realtà russa. Una realtà dominata dagli apparati burocratici e dai dettami repressivi del potere.

Molto interessante la lettura del romanzo che in qualche modo descrive una società che ritroviamo tuttora presente e che in questa fase di drammatici conflitti può aprire spiragli di comprensione.

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