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Il sentiero delle babbucce gialle di Kader Abdolah

 Report

Kader Abdolah, Il sentiero delle babbucce gialle, Iperborea

Sultan Farahangi, il protagonista del romanzo, è un cineasta iraniano rifugiato nella campagna olandese che ripercorre in un manoscritto, le tappe della propria vita, dall’infanzia trascorsa nel fiabesco castello di famiglia, nella città di Arak, fino all’esilio in Europa.

Il viaggio nella memoria inizia con il giovane Sultan che grazie al suo cannocchiale, osserva la vita fuori dal castello, un mondo ancorato a tradizioni secolari, cui lo scià impone una modernizzazione forzata importando la cultura americana nel Paese. Tra le manifestazioni dei jinn, spiriti a volte benevoli a volte malvagi, i primi amori, le lotte femministe della cugina Akram jun, l’amicizia con Hushang Braccio Mozzo, Sultan intraprende la via del cinema.

Sarà la sua attività di cineasta a portarlo a contatto con i gruppi rivoluzionari, fino alla dura realtà del carcere politico. Dopo la liberazione e l’avvento dell’ayatollah Khomeini, Sultan sarà costretto alla fuga.

Il sentiero delle babbucce gialle è un libro che parla di Storia raccontando il destino e la vita di persone normali, parla di Arte, riflettendo anche sulla creazione artistica, ma il racconto non segue un andamento lineare, né procede alternando flashback e attualità, è piuttosto un insieme di storie inquadrate in un’unica cornice. Una storia di formazione, ricca di personaggi affascinanti e di presenze misteriose come i jinn; Abdolah si muove tra il sociale (e uno sfondo storico), il fantastico e il magico, un narratore esperto in due culture, che usa la sua tradizione orientale mettendola a confronto con l’Europa attuale.

Il libro si apre con un brano tratto dal Verbo degli uccelli , capolavoro del poeta mistico Farid al-Din ’Attar Nishapuri, vissuto a cavallo tra il XII e il XIII secolo, e racconta il viaggio di un gruppo di uccelli alla ricerca del loro re, il leggendario uccello Simorgh che abita sull’Albero della vita. Guidati dall’upupa, simbolo di saggezza, gli uccelli partono per un viaggio che altro non è che un viaggio interiore, un viaggio alla ricerca del sé.

Come gli uccelli, anche Sultan percorre sentieri difficili, affronta con coraggio il proprio destino, e grazie a una nuova lingua, il nederlandese, raggiungerà finalmente la libertà tanto desiderata in patria.

Il personaggio di Sultan si ispira alla vita di Said Sultanpur, poeta, drammaturgo e regista persiano giustiziato nel 1981.

Il libro è risultato di piacevole lettura per tutto il gruppo, ma una minoranza, che pure in passato ha apprezzato La Casa della moschea, Scrittura cuneiforme, Il viaggio delle bottiglie vuote, tanto per ricordare alcune opere, ha trovato Il sentiero delle babbucce gialle un po’ ripetitivo come schema: il protagonista perseguitato prima dallo scià e poi da Khomeini, la fuga e l’esilio, l’approdo in Olanda, una nuova lingua e una nuova vita, il compito di far da ponte tra due culture.

Kader Abdolah è lo pseudonimo di Hossein Sadjadi Gaemmaghami Farahani, nato a Arak, in Iran nel 1954. Il nome d’arte è stato costruito unendo i nomi di due oppositori del regime, assassinati dagli ayatollah. Rifugiato politico nei Paesi Bassi dal 1988, dopo esser stato perseguitato in patria dal regime dello scià e poi da quello di Khomeini. Scrive in nederlandese, e si è affermato come uno degli autori più amati del paese adottivo grazie anche a La casa della moschea , votato dagli olandesi come secondo miglior libro mai scritto nella loro lingua. Altre sue opere: Uno scià alla corte d’Europa, Scrittura cuneiforme, Un pappagallo volò sull’Ijssell, Il corvo.

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