In sintesi ecco i contenuti dell'incontro sul romanzo di Andrea Bajani “Ogni promessa”.
Partendo dallo stile e dal
linguaggio, l'autore ha adottato un approccio molto ricercato e originale,
che consente, in modo indiretto e non esplicito di entrare nello spirito del
protagonista e nella sua anima. E' stato notato che la sua prosa è carica di
similitudini, il che a volte rende il racconto troppo pieno e non leggero. La
sua scrittura è parsa colta, allusiva, capace di fissare dettagli e particolari
che riconducono, rivelandolo, a un quadro e a uno sfondo generali. A tratti la
scrittura è lirica, poetica, se non cerebrale e intellettualistica. Si è anche
rilevato che tutto il romanzo è permeato da un gusto per le parole e per le
immagini, la loro ricerca è sembrata molto studiata.
I contenuti, la trama, i
temi del
romanzo sono apparsi forti, impegnativi. E ciò anche se la trama apparentemente
è esile, ridotta. Eppure viene riconosciuto all'autore il merito di aver
affrontato un argomento storico poco elaborato come quello della ritirata del
Don, delle responsabilità politiche e logistiche dell'esercito italiano. La
guerra e il dopo guerra, sono temi brucianti che con le loro crudeli
implicazioni e conseguenze colpiscono pesantemente. Anche se queste situazioni
vengono trattate dall'autore da punti di vista molto particolari, sotto il
profilo del vissuto personale, molto umano e triste, come quello del nonno
Mario, che torna irreparabilmente distrutto dalla Russia, alla fine viene
restituito un quadro d'insieme, una storia, una realtà vicina alla verità. Un
altro tema è quello della paternità e del rapporto di coppia che, sulla
frustrazione della mancanza di un figlio, va in rovina, trascinando con sé il
protagonista, immerso in una bolla di dolore profondo. Le relazioni familiari
sono un altro tema sostanziale, narrato sotto il profilo dell'influenza del
passato che si presenta come determinante del destino individuale. Il dolore sembra
dunque essere la cifra dominante di tutto il romanzo, un dolore comune a tutti
i personaggi che per diverse ragioni soffrono, tormentati da traumi e angosce.
Tuttavia è il silenzio a prevalere e a caratterizzare tutte le relazioni, come
se il pudore, e quindi il non detto, per l'autore sia la scelta migliore per
riuscire a continuare a vivere, malgrado la pesantezza del bagaglio da portarsi
appresso.
I personaggi, forse a causa
dell'incomunicabilità che contraddistingue i loro rapporti, spesso segnati da
scambi di sguardi ma anche dall'evitamento di essi, dalla rarefazione delle
parole tra loro, possono risultare quasi freddi, privi di sentimenti, il che
però contraddice i vissuti di dolore che avvolgono a vario titolo tutti.
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