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giovedì 12 maggio 2016

letterature altre, riunione su Aprile spezzato di I. Kadaré



Ismail Kadaré, Aprile spezzato, Editore Longanesi, 2008, traduzione dal francese di Flavia Celotto

Sintesi della discussione del 22 gennaio 2016 a cura di anna di sapio

La storia si svolge sulle montagne impervie del Nord dell'Albania, dove la vita dei villaggi è regolata dal kanun, un insieme di regole consuetudinarie  al cui centro stanno la nozione di besa (la parola data è sacra) e il codice d'onore. Nato in un contesto di società senza stato il kanun ha funzionato per secoli ed è stato tramandato oralmente fino al XIV secolo quando vede una prima codificazione per opera di Lek Dukagjini, uno dei più importanti eroi della storia albanese assieme a Scandeberg.
            Il Kanun determina le norme della struttura familiare e dei clan, regola la vita sociale e culturale, ma anche la vita quotidiana nei suoi dettagli: come salutare, come camminare, soprattutto come uccidere (avvertire la vittima prima di sparare, girare il cadavere, appoggiare il fucile del morto vicino alla testa). Considerato fuorilegge nel periodo comunista il kanun sembrava destinato a scomparire, ma negli anni 90, dopo il crollo del regime comunista, si  assiste a una sua ripresa soprattutto nelle zone montuose del Nord del paese.
            Si tratta di territori dove la natura è bellissima, ma aspra, dove il tempo è scandito dai ritmi dell'agricoltura e la vita è molto dura, dove d'inverno i villaggi restano isolati dai centri urbani. Qui si assiste a un ritorno del kanun, che sembra rispondere alle lacune dello Stato, ma si tratta – a detta degli esperti – di forme degenerate che si traducono in pratica in un uso privato della giustizia.
            Il 17 marzo di un anno imprecisato, prima comunque dell'avvento del comunismo, Gjorg Berisha, il protagonista di Aprile spezzato, uccide Zef Kryeqyqi l'uomo che aveva ucciso suo fratello. Da questo momento Gjorg godrà della tregua di un mese prima di diventare a sua volta una preda subendo la vendetta dei Kryeqyqi. In questo periodo di sospensione Gjorg deve assolvere un altro compito per cui parte alla volta della kulla (casa fortezza) di Orosh per pagare il prezzo del sangue. Si tratta di una tassa da versare all’intendente del sangue, Mark Ukacierre.
            Gjorg, personaggio amletico, ripensa ad alcuni aspetti del kanun, ne vede i lati negativi ma, allo stesso tempo, è convinto che non abbia senso viverne al di fuori. Sente che c'è qualcosa di sbagliato in queste norme però non è libero di scegliere e questo fa di lui un personaggio tragico.
            Alla storia di Gjorg Berisha si aggiunge quella di una giovane coppia di Tirana, Bessian e Diana Vorpsi, in viaggio di nozze nel nord del paese. Bessian è uno scrittore attirato dalla dimensione mitica del kanun, oggetto di curiosità e anche di orgoglio da parte sua, Diana è una giovane donna colta e sensibile. Viaggiano tra i villaggi del Nord per studiare i costumi e le tradizioni dei montanari, finendo così per incrociare Gjorg di cui Diana si innamora. L'attrazione è reciproca e sembra incarnare l'incontro tra il mondo tradizionale della montagna e quello moderno della città.
            Quest'incontro, fatto solo di sguardi, provoca un cambiamento in entrambi: Diana sembra posseduta dal ricordo di quest'uomo che ha solo intravisto e che lei sa essere un uomo destinato a morire di lì a poco; Gjorg, la cui tregua sta per scadere, spera di poter incontrare di nuovo la bella viaggiatrice della capitale, a lei pensa prima di abbandonarsi alla morte. L'amore nato tra di loro finisce ancora prima di potersi schiudere.
            Attraverso i  pensieri e le parole dei personaggi Kadaré riesce a dare al lettore un'idea del kanun, ma anche i punti di vista diversi: quello del montanaro che conosce solo la realtà in cui è nato, quello dell'uomo di città e di cultura, un po' presuntuoso ma affascinato da quel sistema di leggi,  terribile e grandioso allo stesso tempo. L'A. dà voce a coloro che criticano il sistema del kanun perché lo ritengono assurdo e anche degenerato per cui l'imposta del sangue è diventata una merce e  l'attività di Mark Ukacierre, l'intendente della kulla di Orosh,  si misura in termine di perdite e profitti: lui deve rendere conto al Principe della diminuzione delle entrate e trovare il modo di incrementarle fomentando le vendette.
            Aprile spezzato è un testo storico e allo stesso tempo onirico, poetico, drammatico, fa immergere il lettore in un mondo che è tanto reale quanto fantastico, un mondo terribile ma vero.

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