A voi tutti del GDL, sono spiacente di non venire, ma non sto per niente
bene.
Ieri ho scritto qualcosa sul romanzo." La Marcia di
Radetzky" di Joseph Roth
Anche se viene considerato un capolavoro, io non sono
della medesima opinione. Roth mi piace molto per la sua prosa elegante ed
efficace, infatti ho letto quasi tutti i suoi libri e mi sono
piaciuti.
Non posso negarlo, ho avuto difficoltà a leggerlo perchè
troppo prolisso e decadente, ma sono riuscita ad arrivare alla
fine.
Tematica centrale di questo libro è il crollo dell'impero
austro-ungarico, il mito dell'Austria felice.
La figura austera di F.
Giuseppe, presentato come un uomo molto vecchio,che sta per morire, non è altro
che il frantumarsi di un'epoca che non può più esistere.
L'
Imperatore, incapace di reagire, nascosto dietro il formalismo di un mondo fatto
di parate militari e di balli di corte. Roth, cittadino asburgico, non
nasconde la nostalgia per quel mondo così statico, ben in contrasto con le
realtà nascenti: gli stati nazionali. Lo scrittore rimpiange quell'epoca che lui
credeva felice.
L' universo militare è fatto di piccoli uomini tristi,
che cercano nell'alcol e nel gioco d'azzardo una rivalsa per le disillusioni di
quella vita che appariva gloriosa ed esaltante.
Il giovane4
sottotenente si rende conto che non esistono relazioni umane sincere, che è
tutto privo di senso e destinato a morire. L'unico suo vero amico, il dottore,
si rende conto prima di lui, dell'enorme inganno di cui sono
vittime.
UN SALUTO A TUTTI
ANNA
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