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martedì 21 aprile 2015

commento sul libro " La Marcia di Radetzky" di Joseph Roth ( da Anna Franzini)

A voi tutti del GDL, sono spiacente di non venire, ma non sto per niente bene.
Ieri ho scritto qualcosa sul romanzo." La Marcia di Radetzky" di Joseph Roth


Anche se viene considerato un capolavoro, io non sono della medesima opinione. Roth mi piace molto per la sua prosa elegante ed efficace, infatti ho letto quasi tutti i suoi libri e mi sono piaciuti.

Non posso negarlo, ho avuto difficoltà a leggerlo perchè troppo prolisso e decadente, ma sono riuscita ad arrivare alla fine.
Tematica centrale di questo libro è il crollo dell'impero austro-ungarico, il mito dell'Austria felice.
La figura austera di F. Giuseppe, presentato come un uomo molto vecchio,che sta per morire, non è altro che il frantumarsi di un'epoca che non può più esistere.
L' Imperatore, incapace di reagire, nascosto dietro il formalismo di un mondo fatto di parate militari e di balli di corte. Roth, cittadino asburgico, non nasconde la nostalgia per quel mondo così statico, ben in contrasto con le realtà nascenti: gli stati nazionali. Lo scrittore rimpiange quell'epoca che lui credeva felice.
L' universo militare è fatto di piccoli uomini tristi, che cercano nell'alcol e nel gioco d'azzardo una rivalsa per le disillusioni di quella vita che appariva gloriosa ed esaltante.
Il giovane4 sottotenente si rende conto che non esistono relazioni umane sincere, che è tutto privo di senso e destinato a morire. L'unico suo vero amico, il dottore, si rende conto prima di lui, dell'enorme inganno di cui sono vittime.

UN SALUTO A TUTTI       

ANNA 

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