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lunedì 18 maggio 2015

Un commento su " i piccoli maestri" di Meneghello da Maria Teresa


.......... con mio grande rammarico non ci sarò, a parlare dei "piccoli 
maestri". Con rammarico perché finalmente abbiamo affrontato un libro 
sorridente dopo tante cupezze.
 
 Il romanzo mi era piaciuto ai tempi e mi è piaciuto oggi, nella rilettura , 
sia per la ventata di giovinezza che lo anima, sia per lo stile volutamente 
colloquiale e anti retorico , che sdrammatizza vicende terribili con la 
leggerezza di un certo spirito tipico della migliore cultura veneta.  In 
questo l'ho trovato molto "provinciale", legato cioè al carattere dell'area 
vicentina, zona "bianca", ma tollerante e culturalmente avanzata.
 L ' elemento che però mi ha colpito maggiormente, al punto da ritenerlo la 
chiave di lettura dell intero romanzo , è stato il senso del pudore, che si 
esprime in una narrazione per ellissi, per sottrazione di particolari . C'è 
un grande pudore non solo nel parlare dei rapporti affettivi e di quelli 
amicali , ma soprattutto nel descrivere l'orrore della guerra e della morte, 
come se fossero cose troppo inumane per poter essere oggettivate in un 
discorso palese, eventi che vanno custoditi nel profondo perché non vengano 
alterati e sporcati dalla retorica commemorativa e possano così mantenere il 
valore morale che li ha ispirati.

Un saluto a tutti, alla prossima. Maria Teresa

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